Il talentuoso argentino nasce a Buenos Aires il 12 aprile 1988. Muove i primi passi da calciatore nel Caballito Juniors e nel Club Parque di Buenos Aires. Successivamente viene tesserato dal Boca Juniors ma il suo esordio ufficiale avviene con la maglia del Velez Sarsfield l’8 giugno 2008.
E’ un trequartista mancino, per le sue caratteristiche tecniche è stato accostato a Kakà e Pastore, anche se il modello a cui dice di isipirarsi è Zinedine Zidane. Grazie alla sua duttilità, Alvarez può ricoprire con disinvoltura tutti i ruoli del centrocampo. La posizione preferita, però, rimane quella alle spalle delle punte. Nel suo palmares vanta già la conquista di due campionati di Clausura: il primo vinto nel 2009, il secondo poco più di un mese fa.
Per aggiudicarsi il ventitreenne trequartista, la società nerazzurra ha dovuto vincere la concorrenza spietata dell’Arsenal di Wenger, da sempre molto attento ai giovani talenti. Nelle casse argentine sono stati versati circa 12 milioni di euro, cifra che ha letteralmente scatenato le ire dei tifosi del Velez, convinti che il loro campione sarebbe dovuto partire per cifre ben più consistenti.
Nelle prime amichevoli, Ricky ha impressionato positivamente l’ambiente nerazzurro, dallo staff ai compagni. Ora spetterà a lui confermare le aspettative che anche il presidente Moratti ha esternato: “E’ ancora presto per dare un giudizio sul ragazzo, ma sembra avere i numeri per scrivere la storia dell’Inter”. Nella stagione che sta per cominciare, Alvarez giocherà con il numero 11, lo stesso di Mario Corso. Il numero di maglia evoca bei ricordi, il piede mancino pure. I presupposti per fare bene ci sono proprio tutti.
Carmelo Bruno