Per colmare il vuoto lasciato dalla partenza di Samuel Eto’o (e in misura minore da quella di Pandev), dopo Forlan approda alla corte nerazzurra anche Mauro Zarate. Branca è riuscito a ottenere l’argentino in prestito dalla Lazio per 2,7 milioni, con diritto di riscatto già fissato a 15 milioni.
Molto soddisfatto il presidente Massimo Moratti, che ha dichiarato: “Zarate è il giocatore di fascia che non avevamo”. Si può quindi ipotizzare ora un attacco titolare composto dal tridente Zarate-Pazzini-Forlan, con ottime riserve come Alvarez , Milito e Castaignos pronte a subentrare.
Ripercorriamo ora la carriera del neo acquisto. Classe 1987, viene portato in Italia da Claudio Lotito nel luglio 2008, che lo pesca dal Birmingham, squadra appena retrocessa in Championship, la serie B inglese. Il suo impatto con la massima serie italiana é devastante, già alla prima giornata realizza una doppietta e dopo sette giornate è in cima alla classifica cannonieri con altrettanti gol.
I tifosi della Lazio si innamorano subito di lui, si diffonde la certezza di avere in casa un gioiello. Trascina a suon di gol i biancoazzurri alla conquista del primo trofeo della gestione Lotito, la Coppa Italia 2008-2009. A fine anno il presidente laziale, noto per la sua avarizia, decide di acquistarne il cartellino per 20 milioni dal club qatariano dell’Al-Sadd che l’aveva acquistato al termine del Torneo di Clausura 2007.
Nella seconda stagione italiana iniziano i problemi. Con il nuovo allenatore Ballardini il feeling non è dei migliori. La squadra va male in campionato e viene eliminata dall’Europa League. Quando a febbraio il tecnico viene esonerato, Zarate si illude che le cose possano migliorare, inconsapevole del fatto che con il successore (Edy Reja) la situazione sarebbe ulteriormente peggiorata.
Nella stagione scorsa l’argentino ha sofferto molto la concorrenza di Rocchi, Floccari e del giovanissimo Kozak. Con l’arrivo quest’estate di Klose e Cissè è apparso chiaro a tutti che il suo tempo alla Lazio era finito.
Giocatore rapidissimo e dal dribbling fulminante, il suo principale difetto rimane quello di essere un solista (probabilmente il miglior “solista” della serie A). Proprio per questo la società nerazzurra, come riportato da varie fonti, avrebbe inserito nel contratto un bonus legato al numero degli assist.