Wes ha chiarito la sua posizione in merito al trasferimento che in tanti hanno annunciato nel corso dell’estate ma che, alla fine, non si è concretizzato. Le esigenze di bilancio avevano spinto l’Inter a metterlo sul mercato, consentendo al procuratore dell’olandese di cercare una nuova sistemazione. Il Manchester United di Sir Alex Ferguson è stato vicino al ragazzo, ma la cessione di Samuel Eto’o ha modificato la situazione.
Tra le tante cose che Sneijder ha detto, ci ha colpito la risposta alla domanda su quale potrebbe essere la sua posizione nel modulo del nuovo tecnico: “Non lo so. Ho fatto il trequartista, l’esterno, il centrale. Gasperini è preparato, alla fine giocheremo come sempre. E se non vuole il trequartista mi arrangerò“.
A queste parole si possono dare due interpretazioni differenti. La prima: l’olandese è disponibile ad adattarsi alle esigenze tattiche della squadra, anche se le sue qualità emergono di più quando gioca dietro le punte. La seconda, più maliziosa, ci porta a leggere tra le righe la volontà del talento di Utrecht di non piegarsi troppo al tatticismo esasperato di Gasperini. In ogni caso, visto il potenziale offensivo dei nerazzurri, sarebbe davvero un peccato non impiegarlo come trequartista, nel ruolo che meglio conosce e che gli permette di esprimersi al massimo.
Sneijder ha poi parlato di Mourinho affermando: “E’ il numero uno. Anche dopo quello che è successo in Spagna, lo difendo. Mourinho mi ha consigliato di restare? Sì, lui è un cuore nerazzurro, mi ha sempre detto di restare”. Un’ulteriore conferma che lo Special One è ancora legatissimo ai colori nerazzurri: il suo ricordo è vivo, non solo nella mente dei tifosi nerazzurri ma anche in quella dei giocatori.
Infine su Moratti: “Il presidente è il numero uno. Moratti capisce tutto senza bisogno di dire niente. E’ troppo forte“. Il numero uno nerazzurro riceve l’ ennesimo attestato di stima da parte di un suo giocatore. La speranza, però, è che questo sentimento di affetto reciproco si traduca in un vantaggio per l’Inter e che Sneijder non sia uno dei tanti “infedeli” pronti ad approfittare dell’immensa bontà del presidente.