Ecco 7 motivi per credere nello scudetto:
1. Il fu belpaese
Inutile continuare a difendere il nostro campionato. Il livello è mediocre e continuare a negarlo sarebbe segno di idiozia piuttosto che di patriottismo. Il Milan che si è laureato campione d’Italia è fra le squadre più deboli che abbiano mai trionfato nel nostro paese. Attenzione: questo non toglie merito ai cugini ma accresce le speranze di squadre incomplete come l’Inter.
2. Bookmakers
I guru delle scommesse serie A quotano l’Inter intorno a 2,60: solo poco in più rispetto ai favoritissimi rossoneri. Se ci credono loro…
3. Bye bye bomber
La cessione di Eto’o ricorda sinistramente quella di Ibrahimovic. L’addio allo svedese portò alla conquista della Champions che mancava da quarantacinque anni. Per il saluto del camerunense la scaramanzia potrebbe accontentare i nerazzurri con un premio più modico: lo scudetto che manca da un annetto appena.
4. Two Diego are better than one
Il caso-Forlan ha gettato nell’imbarazzo la dirigenza nerazzurra e complicato gli scenari societari. Ma lo sfruttamento a tempo pieno nella competizione nazionale del talento uruguaiano potrebbe rappresentare un’arma in più nella lotta per lo scudetto.
5. Anno nuovo vita nuova
La scorsa stagione è stata costellata delle sciagure più impensabili: giocatori-chiave infortunati, papere immani e un allenatore inetto. Nonostante tutto forse sarebbe bastato non uscire sconfitti dal derby di fine stagione per proseguire spediti fino alla vittoria finale. Basta solo un pizzico in più. E quest’anno il derby alla penultima giornata potrebbe essere ancora più decisivo.
6. Quant’è bella giovinezza
Il percorso di ridimensionamento intrapreso ha comportato addii dolorosi e pochi grandi acquisti, ma anche la possibilità di dare spazio a tanti giovani. Freschezza e voglia: linfa vitale per una squadra che lo scorso anno si è cullata stancamente sugli allori.
7. Campioni grazie ai campioni
Sneijder, Forlan, Milito, Maicon, Lucio sono solo alcuni dei fuoriclasse che vestono la maglia nerazzurra. A quel livello c’è solo gente come Nesta, Thiago Silva, Pato e Ibrahimovic. Non a caso giocano tutti a Milano, a dispetto delle tante outsider che giornalisti e addetti ai lavori inseriscono nella lotta per lo scudetto.
“Questa città è troppo piccola per tutti e due” è la frase tipica di tanti vecchi film. Ma a differenza di quei film, il finale del campionato è tutto da scrivere. E c’è da credere che saranno le firme più illustri ad occuparsene.
Buon campionato a tutti i “credenti” nerazzurri!
Giovanni Cassese