Inter-Roma da sedici anni a questa parte è soprattutto la sfida tra i due capitani Zanetti e Totti, due persone dal carattere opposto che hanno in comune il fatto di aver scritto la storia dei loro club e di esserne le bandiere indiscusse.
Francesco Totti è nato a Roma e ha sempre giocato con la maglia giallorossa, anche nelle giovanili. Per la società capitolina ha rifiutato qualunque altra piazza dal Real all’Inter. La sua è una scelta di vita, non una questione di soldi. Negli anni è stato proclamato l’ottavo re di Roma e un sovrano non abbandona mai i propri sudditi, neanche in un momento di difficoltà. Lanciato in serie A nel 1992 da Carletto Mazzone, il suo secondo padre, nel giro di due anni diventa titolare indiscusso.
Javier Zanetti invece è originario di Buenos Aires e arriva a Milano nel 1995, voluto dal presidente Moratti su segnalazione di Angelillo. Diventa quasi subito titolare, colpendo tutti per la professionalità e la serietà. Quanto nel 1999 Beppe Bergomi si ritira, la fascia di capitano passa a lui. I suoi primi anni all’Inter non sono facili, a parte la Coppa Uefa vinta con Simoni nel 1998, non arrivano altri trofei. Ma Pupi non medita mai l’addio, e dall’arrivo di Mancini inizia a vincere non fermandosi più.
Così uguali le loro storie, così diverso il loro carattere. Totti è un impulsivo, molti sono gli episodi nella sua carriera che non gli fanno onore: il calcione a Balotelli, lo sputo al Poulsen, il “vaffa…” in faccia all’arbitro Rizzoli, e potremmo continuare ancora per molto. Zanetti invece è uno dei giocatori più puliti della storia del calcio, apprezzato e stimato dai tifosi di tutte le squadre. Mai un gesto sopra le righe, in tutta la sua carriera si contano sulle dita di una mano le espulsioni ricevute.
Totti è un personaggio mediatico, sempre al centro dell’attenzione. Qualunque cosa faccia viene ripresa dai telegiornali e da tutte le trasmissioni: il fidanzamento con Ilary Blasi, il libro di barzellette, l’addio alla Nazionale, il matrimonio, la beneficienza, la scelta dei nomi dei figli,ecc. A Roma è più popolare lui del sindaco. Zanetti invece è una persona riservata, che ha deciso di lasciare fuori dall’attenzione mediatica la sua famiglia. Insieme a sua moglie Paula ha deciso di fondare un’organizzazione non-profit a favore dei bambini poveri di Buenos Aires, ma senza urlarlo ai quattro venti. Nel 2009 ha scritto un’autobiografia della sua vita, “Capitano e gentiluomo”, in cui racconta tutto il suo amore per l’Inter.
Questi due campioni si ritroveranno in campo domenica sera, e scegliere chi preferire tra i due è forse più che in ogni altro caso una scelta di vita. Bisogna decidere se scegliere il talento puro con tutti i suoi difetti o la professionalità. I tifosi interisti hanno già fatto la loro scelta.