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Gasperini, un bersaglio troppo facile

Tre sconfitte nelle prime tre gare: l’Inter non cominciava così male dalla stagione 1921-22, quando i ko consecutivi furono addirittura cinque e la retrocessione fu evitata solo all’ultimo, grazie allo spareggio salvezza contro la Libertas Firenze.

Il carattere e la personalità che, non più tardi di 9 mesi fa, ci hanno portato sul tetto del mondo sono ormai un ricordo lontano. Se si è arrivati a questo punto, più vicini a un imbarazzante tracollo che alla fisiologica conclusione di un ciclo fatto di 15 trofei in 6 anni, la colpa non può essere solo ed esclusivamente dell’allenatore.

E’ impossibile, infatti, ignorare le responsabilità della società, che non si è mai preoccupata di mettere il nuovo tecnico nelle condizioni ideali per fare bene. Dai tentennamenti dopo l’addio inaspettato di Leonardo, passando per la gestione confusionaria e discutibile del mercato, fino alle critiche a mezzo stampa per la rivoluzione tattica messa in atto: tutte crepe di un progetto dalle fondamenta fragili.

Con queste premesse era difficile aspettarsi un avvio migliore. La posizione già precaria di Gasperini ha subito un processo di indebolimento progressivo che ha raggiunto il culmine con la delegittimazione del suo credo calcistico. In questo modo la società non solo ha ostacolato il lavoro del nuovo mister, impedendogli di dimostrare sul campo il reale valore delle sue idee, ma ha anche fornito un alibi perfetto ai giocatori, autorizzati a scaricare su qualcun altro le colpe del loro scarso rendimento.

Che ascendente può avere sulla squadra un allenatore che a parole è già stato esonerato? Gasperini rischia di essere il capro espiatorio di un’estate che ha evidenziato ancora una volta i limiti organizzativi della società nerazzurra. Non a caso i risultati migliori dell’era Moratti sono arrivati sotto la sapiente guida di uno spirito accentratore come Mourinho, che prima ancora di inculcare i propri schemi nella testa dei giocatori ha saputo imporre alla dirigenza le proprie scelte.

Alessandro Suardelli

 

This post was last modified on 3 Ottobre 2011 - 17:40

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redazione