L’uomo di punta della squadra felsinea era, almeno fino alla stagione passata, Marco Di Vaio. Bomber dalla grandissima esperienza, dopo le avventure non positive a Valencia, Monaco e Genoa, a Bologna si è completamente ritrovato, arrivando su livelli che non aveva mai raggiunto in carriera (nel 2008-2009 segna 24 gol, superato nella classifica cannonieri solo da Ibrahimovic). D’altronde la città emiliana è la piazza ideale per i campioni non più giovanissimi, le storie di Baggio e Signori insegnano. Quest’anno però Di Vaio è apparso ancora lontano dalla forma migliore e a Torino è clamorosamente partito dalla panchina, a favore di Acquafresca.
Se il bomber è Di Vaio, il gioiello di casa è sicuramente Gaston Ramirez. Talento purissimo dell’Uruguay è arrivato in Italia un anno fa e ha subito conquistato il cuore dei tifosi. Quest’estate ha manifestato varie volte il desiderio di andarsene in una piazza più importante ed è stato anche accostato all’Inter come possibile sostituto di Sneijder nel caso in cui l’olandese fosse partito. Per questa ragione e per alcune dichiarazioni non proprio felici del suo procuratore il rapporto con i supporters rossoblu si è incrinato, ma sicuramente con i gol e gli assist metterà d’accordo tutti.
A centrocampo spicca il nome di Diego Perez, fresco campione d’America con l’Uruguay di cui è anche il capitano. Mediano che fa dell’aggressività la sua dote migliore, insieme a Gaby Mudingay forma una delle coppie meglio assortite di tutto il campionato. Accanto a loro due nel centrocampo di Bisoli ha sin qui trovato spazio il nuovo arrivato Konè, soprattutto per la sua duttilità.
Completano il reparto difensivo oltre ai già citati Antonsson e Loria, Portanova e Cherubin come centrali, Raggi, Morleo e Crespo sugli esterni. Proprio la difesa sembra essere il tallone d’achille dei rossoblù. Le partenze di Britos e di Moras in estate non sono state adeguatamente rimpiazzate. La porta è protetta, dopo la partenza di Viviano, dal veterano Gillet.
In panchina siede Pierpaolo Bisoli, che si è fatto conoscere al grande pubblico grazie all’incredibile doppia promozione in due anni dalla Lega Pro alla Serie A con il Cesena. L’anno scorso ha tentato l’avventura a Cagliari, ma è stato esonerato da Cellino dopo appena due mesi dall’inizio del campionato. La sua colpa principale è stata quella di scontrarsi con Conti, capitano storico degli isolani e Agostini. Uomo sicuramente grintoso ha dimostrato molte volte di avere una certa allergia alle gerarchie e di considerare veramente (non solo a parole come gli altri allenatori) tutti i giocatori sullo stesso piano.