Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, Samuel Eto’o analizza la situazione in casa Inter. Da buon discepolo di Mourinho anche l’attaccante camerunense non perde occasione per ribadire il suo sentirsi interista: “Quando mi arrivavano i risultati della squadra avevo voglia di spaccare il cellulare. Se l’Inter perde soffro e mi incazzo”.
Poi arrivano due stilettate indirette a Gasperini. Se infatti a precisa domanda sul tecnico di Grugliasco, Eto’o risponde con un diplomatico “è una brava persona e un buon tecnico”, gli elogi a Pazzini (“E’ un grande. Mi dispiace aver giocato poco con lui. Sarà difficile togliergli il posto da titolare”) e a Ranieri (“Sono contento abbiano scelto lui perchè ha la leadership per gestire quel gruppo”) lasciano intendere una stima relativa di Mr.37 gol per l’ex allenatore nerazzurro.
Inevitabile arriva la domanda sullo stipendio da capogiro e sulle accuse di mercenario. In questa occasione Samuel lascia da parte, fortunamente, impervie digressioni sui bambini africani e si limita a una controdomanda retorica: “Per cosa si lavora, se non per vivere e far vivere la propria famiglia al massimo?”. Ineccepibile.
L’obiettivo si sposta sulla vita in Russia: dal grande freddo alle porte (“andrò ad allenarmi a Miami durante la sosta”) alle guardie del corpo di cui farebbe volentieri a meno (“per me sono esagerate, ma mi dicono che giocando in Daghestan è impossibile rinuciarci”). Infine una promessa: “Tornerò a San Siro per assistere al derby”.
Fabio Piscopo