Sembra quasi una maledizione che investe i portieri brasiliani delle due squadre milanesi. Prima Dida e ora Julio Cesar, anche se in modo differente. Le prestazioni dei due giocatori una volta lasciata la maglia numero 12 per quella numero 1 sono scese di livello. Scherzi a parte, il rendimento in campo del numero uno nerazzurro nell’ultima stagione e in questa appena iniziata è abbastanza altalenante. Sia chiaro che questo non è un processo all’Acchiappasogni che per anni ha contribuito ai trionfi della Benamata, ma semplicemente un’analisi sul periodo del portiere e sulle eventuali cause.
L’ultima stagione, come purtroppo quella in corso, non ha avuto un avvio brillante da parte della squadra e quindi anche Julio ne ha risentito. Il problema è che il ruolo del portiere è un ruolo a sé, nel bene e nel male. Quando si fa un “miracolo”, ma soprattutto quando si commette un errore, le critiche si concentrano su un unico giocatore e non su un eventuale problema difensivo della squadra. Il muro dell’Inter non è più quello di una volta e gli avversari arrivano alla conclusione con molta più facilità rispetto al periodo muorinhiano. Quindi se un portiere è sottoposto a molti più interventi durante la gara vi è il rischio che aumenti il margine di errore. Inoltre il ruolo dell’estremo difensore richiede anche una tranquillità psicologica. Questo non sembra un problema nel caso di Julio Cesar, sempre pronto a fare autocritica e ad assumersi le sue responsabilità davanti alle telecamere ogni volta che commette un errore.
Però gli anni passano per tutti e ovviamente iniziano a circolare le voci su un sostituto di Julio Cesar sia a livello di club che di nazionale. L’Inter sembra essere coperta bene con Viviano in comproprietà con il Genoa ma soprattutto con Francesco Bardi, classe 1992, approdato quest’estate in prestito al Livorno dopo essersi messo in mostra vincendo il titolo di miglior portiere nell’ultimo Torneo di Viareggio vinto dalla Primavera nerazzurra. In nazionale, Julio si giocherà il posto con Jefferson, portiere del Botafogo. Ciò non sembra comunque spaventare l’Acchiappasogni nerazzurro, il quale con la sua solita serenità ha dichiarato che nessuno ha il posto assicurato e che gioca chi se lomerita. E noi lo sappiamo bene Julio, gioca chi merita. Per questo siamo certi che giocherai ancora per molto con la nostra maglia, magari tornando alla cara vecchia numero 12.
Lorenzo Candotti