Nell’inizio di stagione negativo dell’Inter uno dei problemi più discussi a tutti i livelli è stato quello relativo all’età media troppo avanzata della rosa nerazzurra. Normale quindi che i tifosi volgano speranzosi lo sguardo al settore giovanile ed in primis alla formazione Primavera, alla ricerca di giocatori che possano rendersi utili in prima squadra in un futuro non troppo distante.
Da questa stagione la formazione di punta del settore giovanile nerazzurro è affidata ad un giovane allenatore, Andrea Stramaccioni. Il trentacinquenne romano è molto stimato tra gli addetti ai lavori grazie agli ottimi risultati conseguiti nelle giovanili della Roma, dove in sei anni tra Giovanissimi Nazionali e Allievi Nazionali è riuscito a conquistare ben due scudetti (uno per ogni categoria, ndr). Senza prospettive ulteriori all’interno della società giallorossa, vista la presenza del “totem” Alberto De Rossi sulla panchina della squadra Primavera, Stramaccioni in estate ha deciso di sposare il progetto dell’Inter rifiutando contestualmente la proposta di Arrigo Sacchi, coordinatore tecnico delle Nazionali giovanili, che lo avrebbe voluto con sè in seno alla Federazione.
La qualità non a scapito dell’organizzazione e dell’intensità. Con questa frase possiamo sintetizzare i principi base del lavoro di Stramaccioni. Ed in effetti dopo qualche problema in avvio di stagione i giovani nerazzurri hanno iniziato a ingranare mostrando un gioco a tratti molto convincente, lontano parente di quello spesso noioso (anche se produttivo a livello di risultati, ndr) mostrato nelle precedenti due stagioni dall’Inter targata Fulvio Pea. Nell’ultima partita di campionato è arrivata una sconfitta contro il Verona in una partita comunque ben giocata dai nerazzurri che hanno peccato però di lucidità nei pressi della porta degli scaligeri che, dal canto loro, hanno punito la retroguardia avversaria grazie anche alla presenza dell’attaccante Matthias Lepiller, un classe 1988 in prestito dalla prima squadra.
Al di là di questo piccolo passo falso i tifosi nerazzurri possono stare tranquilli. La società sul mercato dei giovani non ha mai mollato la presa ed a stretto giro di posta i frutti di questo lavoro si vedranno anche in prima squadra. Qualche nome? Oltre ai già famosi Caldirola, Faraoni, Obi e Crisetig ci sentiamo di segnalare soprattutto tre giocatori: il centrocampista ghanese Alfred Duncan (classe ’93), il trequartista italobrasiliano Daniel Bessa (classe ’93) ed il bomber della squadra Samuele Longo (classe ’92).