Fondamentali sono stati i rientri in squadra di due giocatori dalla classe sopraffina come Wesley Sneijder e Thiago Motta, schierati dal primo minuto come vertici di un centrocampo protetto da Zanetti e Cambiasso. L’italo-brasiliano, praticamente all’esordio stagionale dopo l’infortunio patito in nazionale il 6 settembre, ha dato tranquillità e sicurezza al possesso palla della squadra, soprattutto nel primo tempo, ispirando le ripartenze e le geometrie nerazzurre. L’olandese, dal canto suo, oltre alla splendida giocata che ha innescato l’azione del vantaggio firmato da uno straordinario Giampaolo Pazzini, ha offerto quella classe e spontaneità nel giocare la palla che pochi altri campioni sanno garantire. La sua assenza in queste prime partite di Ranieri si era fatta sentire, e adesso, anche il tecnico testaccino, potrà usufruire delle sue giocate. Sarà un caso, ma dal 18′ del secondo tempo, quando Sneijder ha dovuto lasciare il campo precauzionalmente per evitare possibili ricadute, la squadra ha pagato subito dazio, con il Lille che di lì in avanti è diventato padrone del gioco. Quando si incontrano squadre che corrono il doppio di te, è fondamentale gestire al meglio il pallino del gioco, e avere in squadra due giocatori come loro risulta indispensabile.
Non dimentichiamo Mauro Zarate. Finalmente partito titolare per la prima volta nell’era Ranieri, l’argentino ha ripagato la fiducia del tecnico disputando una gara di qualità, ricca di spunti pericolosi e di assist decisivi, come quello che ha regalato per il gol del Pazzo. Con un pizzico di continuità, il suo estro e il suo talento potranno rivelarsi decisivi per il prosieguo della stagione nerazzurra. Cosi come la classe e la qualità di Sneijder e Thiago Motta. Infortuni permettendo.