Dopo esser passato nelle gerarchie di Guardiola a fare la riserva perfino di Bojan, alla fine Ibra scappa al Milan e rivela che, col fido e scaltro agente Mino Raiola, i due hanno fatto credere alla dirigenza blaugrana di avere un’intesa col Real Madrid, quando in realtà si erano già messi d’accordo con il Milan. I catalani, terrorizzati all’idea di vedere lo svedese vincente in blanco, lo vendono sottoprezzo ai rossoneri, a 25 milioni. Adesso, a distanza di poco più di un anno dal suo ritorno a Milano sull’altra sponda del Naviglio, Zlatan Ibrahimovic ha voluto svuotare il sacco, rivelando alcuni retroscena della sua avventura a Barcellona in un’autobiografia. Non è un mistero, lui e Guardiola non si sopportavano: nel 2010, dopo una partita di Liga con il Villarreal, seguita alla disfatta con i nerazzurri, lo svedese insultò gravemente il tecnico: “Non hai i coglioni, non vali un cazzo rispetto a Mourinho. Puoi andare all’inferno”. Ibra confessa di essere letteralmente impazzito e che non avrebbe voluto essere nei panni di Guardiola in quel momento. L’antipatia tra i due, confessa ancora lo svedese, nasce dal momento in cui Guardiola decide che Messi farà la falsa punta, costringendolo prima a giocare da esterno, poi in panchina.
Per Guardiola tutti sono uguali, anche l’extraterrestre Messi: “Nello spogliatoio c’era un silenzio assoluto, lui, Xavi e Iniesta si comportavano come gli studenti che a scuola obbediscono senza protestare“. Probabilmente, il segreto di questa squadra stratosferica, è proprio questo: niente prime donne, anche se ti chiami Leo Messi. Figuriamoci se ti chiami Zlatan Ibrahimovic.
This post was last modified on 4 Novembre 2011 - 16:07