Solamente 145 chilometri separano San Siro da Marassi. Quel tratto di A7 tra la barriera di Assago a Milano e l’uscita Genova Ovest negli ultimi anni è per distacco il più battuto dagli operatori del mercato. Ogniqualvolta si apre una finestra di calciomercato, il tempo di un caffè all’autogrill di Dorno Est ed ecco transitare da quelle parti Branca e Capozucca: da Milito-Motta in poi, il via vai su quella tratta non si è praticamente mai arrestato.
In principio, come detto, fu l’asse Milito-Motta. Il primo, tornato al Genoa dopo aver segnato montagne di gol in Spagna e in serie B, nel 2008-2009 si rivela attaccante con un senso del gol raro mentre il secondo, rilanciato da Preziosi dopo i due infortuni patiti al Barcellona e all’Atletico Madrid, è il perno del centrocampo rossoblù che approda in Europa League e sfiora addirittura la qualificazione in Champions. Il richiamo della grandissima piazza è irresistibile, e così il tandem (italo) argentino si trasferisce dalla Lanterna alla Madonnina. Il percorso inverso lo compiono 39 milioni di euro, i cartellini di Acquafresca, Meggiorini e Bonucci più il primavera Bolzoni.
Nel dicembre 2010, mentre Milito e Motta si apprestavano ad arricchire esponenzialmente i propri palmarés sotto la guida di Mourinho, l’epurato Suazo iniziava ad allenarsi con i grifoni, prima di passare in liguria a titolo definitivo a gennaio. A fine anno anche Mattia Destro cambia aria, abbandona Interello e si accasa (in prestito) dalle parti di Pegli, dove ha sede il centro sportivo del Genoa. Pochi mesi, e nel mercato di riparazione invernale il ragazzo di Ascoli passa a titolo definitivo in rossoblù: il suo cartellino e 18,5 milioni di euro valgono il passaggio in nerazzurro da Genova di Andrea Ranocchia. A fine anno, poi, tocca a Kharja imboccare il casello e presentarsi ad Appiano, in prestito con diritto di riscatto per i nerazzurri (poi non esercitato).
Dal campo alla panchina: nell’estate 2011 Gasperini, liberato dal Genoa 8 mesi prima ma ancora “sentimentalmente” legato ai colori rossoblù, si siede sulla panchina dei campioni del Mondo portando con sé Ivan Juric, ex centrocampista e allenatore della Primavera del Genoa. Nella sessione di mercato si parla anche di Kucka e Palacio, mentre nei vicoli del capoluogo ligure inizia a circolare la voce di un ritorno a casa di Milito, dopo una stagione “no” tormentata da ben 5 infortuni muscolari. Non se ne fa nulla.
Il resto sarà storia dei prossimi mesi. Milito continua ad alternare prestazioni sufficienti (poche) ad un preoccupante smarrimento sotto porta; Palacio segna, manda in gol i compagni e fa gola anche ai grandi club; il centrocampo nerazzurro avrebbe bisogno immediato delle fasce muscolari solide di uno come Kucka, promesso comunque all’Inter per l’estate 2012 in cambio di Viviano. Ma si sa, d’estate le autostrade si intasano: meglio organizzare una partenza intelligente.