L’ undicesima giornata del campionato di serie A (la decima effettiva) verrà ricordata soprattutto per i disagi creati dal maltempo. Le difficili condizioni meteo di questi giorni, che hanno colpito la nostra penisola provocando importanti danni ambientali e mietendo diverse vittime, hanno avuto ripercussioni anche sul campionato.
Dopo la catastrofe che ha colpito il capoluogo ligure nella giornata di venerdì, è stata giustamente sospesa la sfida tra Genoa e Inter. Stessa decisione, anche se in un contesto diverso, per il big match del San Paolo tra Napoli e Juventus: dopo un vertice in prefettura la partita è stata rinviata, principalmente per motivi precauzionali, ma non sono mancate le polemiche.
Le altre partite in calendario, invece, si sono disputate regolarmente: le vittorie di Udinese e Lazio hanno permesso alle due squadre di volare in vetta alla classifica (con una partita in più della Juventus) a quota 21 punti. Una bella sorpresa che fa bene al campionato italiano e che dovrebbe far riflettere qualche dirigente: si può costruire una buona squadra anche con un budget limitato. E’ legittimo lasciar sognare queste due tifoserie ma è altrettanto legittimo pensare che la vera favorita per la vittoria finale sia il Milan di Allegri, che è riuscito a risalire fino al terzo posto grazie all’en plein di successi nelle ultime cinque giornate.
Scorrendo piano piano la classifica troviamo la Juventus e il Napoli separati da 5 punti e, soprattutto, dal Palermo di Mangia, quinto a quota 16. Abbastanza bene anche la Roma di Luis Enrique, che dopo le difficoltà iniziali (giustificate) sembra aver ingranato la marcia giusta. Prima di arrivare alla Beneamata bisogna fare un bel salto verso il basso, passando in rassegna ben 9 squadre: Catania, Siena, Cagliari, Atalanta, Genoa, Fiorentina, Chievo, Parma, Bologna.
Giunti in piena zona retrocessione troviamo appunto l’Inter con 8 punti, a pari merito con il Lecce ma con una partita in meno. Dietro questa strana coppia solo Novara e Cesena. La classifica dovrebbe far riflettere e molto, anche perché, complice la sosta per le nazionali, il Biscione rimarrà con la testa in A e la coda in B per almeno due settimane. Le cause di questa situazione sono molte. La più incriminata è quella legata all’inversione di rotta sul mercato. Il fair play finanziario ha portato alla svendita di campioni, all’acquisto di giocatori mediocri e, soprattutto, alla zona retrocessione.
Adesso la domanda sorge spontanea: che senso ha adeguarsi alle regole imposte da Platini se poi non si ottiene un posto in Europa? Ecco il vero obiettivo di quest’anno: la qualificazione alla prossima Champions League. Perché, ironia a parte, non vogliamo credere a un’Inter costretta a lottare per la salvezza. Però siamo altrettanto consapevoli che, per entrare nei primi tre, non bisognerà più sbagliare perchè le concorrenti sono tante e tutte di altissimo livello.