Lo dice l‘amministratore delegato e vice-presidente vicario di una squadra che da anni ostenta sulla propria maglia, sotto lo stemma societario, la scritta: “Il club più titolato al mondo”, titolo onorifico non riconosciuto da nessun organo sportivo e per di più auto assegnato. Una sequenza di parole che, messa così, significa poco o niente. Club, di cosa? Più titolato, con quali titoli? Quello che intendono Galliani, la società ed il suo Presidente, che all’estetica tiene parecchio, è più o meno questo: “Il Club di calcio con più titoli internazionali al mondo”. E anche questa definizione, va detto, è imprecisa. Il Milan vanta nella sua gloriosa storia 18 trofei internazionali (7 tra Coppe dei Campioni e Champions League, 2 Coppe delle Coppe, 5 Supercoppe UEFA, 3 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa del mondo per club), esattamente come il Boca Junior (6 Coppe Libertadores, 2 Coppe Sudamericane, 4 Recope Sudamericane, 3 Coppe Intercontinentali, 1 Supercoppa Sudamericana, 1 Supercoppa Masters, 1 Copa de Oro Nicolas Leòz).
Non è quindi “il più titolato”, condizione che raggiungerebbe conquistando un altro titolo. Appurato che la definizione è incompleta e inesatta, resta da capirne il valore. La FIGC e la UEFA non hanno istituito un premio o uno stemma per la squadra detentrice di questo record, cosa che invece avviene per altre conquiste, come ad esempio la stella per ogni decina di Scudetti vinti. Per assurdo, l’En Avant de Guingamp potrebbe ragionevolmente avvalersi del titolo di “Club con più mancini in rosa”, ammesso che fosse vero, e sfoggiare la scritta o un simbolo sulle proprie maglie con uguale dignità.
Dicevamo: l’amministratore delegato di questa squadra porta avanti da mesi una sua teoria, ribadita ancora una volta alla presentazione di un libro su Pippo Inzaghi. Aziendalismo? Ok, ma restiamo ancorati alla realtà. Galliani sostiene che il “vero Triplete” sia quello del Milan e non “degli altri”, riferendosi al tris di titoli composto da Campionato, Coppa Italia e Champions League confezionato dall’Inter nel 2010. Citiamo da wikipedia, ben sapendo che non può essere una fonte attendibile al 100%, anche se molti nei tre giorni di oscuramento dell’enciclopedia online si sono sentiti persi nel mare della rete: “Treble e Triplete sono termini calcistici rispettivamente in inglese e spagnolo che indicano la vittoria del proprio campionato, la vittoria della propria coppa nazionale e la vittoria di una coppa continentale”. Tutto chiaro, insomma. Per Treble o Triplete o Tripletta, italianizzandolo, si intende la vittoria del proprio campionato (Serie A), della propria coppa nazionale (Coppa Italia) e la vittoria di una coppa continentale (Champions League), ovviamente nello stesso anno. Serve una prova più “concreta”? E’ stata la Uefa stessa, attraverso una nota sul proprio sito ad incoronare l’Inter come il sesto club della storia ad aver conquistato il “Treble”. La data – 22 maggio 2010, 23.15 CET- non lascia scampo ai detrattori: il Milan aveva già conquistato il proprio fantomatico “vero Triplete”, ma la Uefa cita Celtic, Ajax, PSV Eindhoven, Manchester United e Barcellona.
Che Adriano Galliani abbia stabilito che il “vero” Triplete sia un altro, anche alla faccia dell’organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio europeo, può far sorridere. Dovrebbe far pensare invece che l’ex presidente della Lega Nazionale Professionisti dal 2002 al 2006 (sì, sempre Adriano Galliani) abbia dichiarato – parole riportate da diversi siti online all’epoca: “A me risulta che il Triplete vero sia quello nostro nel 2007 con Champions League, Supercoppa Europea e Mondiale per club. Non capisco cosa c’entri la Coppa Italia“. La Coppa Italia c’entra. Perché è un trofeo nazionale, importante, al quale anche i rossoneri da sempre partecipano. Che Galliani non lo riconosca è abbastanza grave, che reputi il vero Triplete quello del 2007-2008 conta tanto quanto la scritta sulla maglia dell’Ac Milan: nulla, se non per loro.
This post was last modified on 8 Novembre 2011 - 18:44