Novanta minuti di noia, interrotta da due reti, la prima con la complicità di una difesa pornografica, la seconda frutto del caso. L’Inter quint’ultima in serie A e matematicamente prima nel girone di Champions League con una giornata di anticipo stona quanto il figlio dell’operaio griffato da capo a piedi. La compagine nerazzurra ha la certezza di presentarsi al sorteggio di Nyon da testa di serie, così come Real e Bayern Monaco, il gotha del calcio europeo in questo momento insieme al Barcellona. Ci sarebbe da essere ottimisti, a maggior ragione se si considera che spagnoli e tedeschi non sono partiti con l’handicap come invece è capitato all’Inter con Gasperini. In realtà la trasferta turca lascia ancora tanti dubbi.
Ieri l’ “Hüseyin Avni Aker”, più che uno stadio del terzo millennio, sembrava una discoteca anni ’70: spazi intasati, quasi tutti fermi e quei pochi che si muovevano lo facevano solo per un lento. Nell’andamento lento generale c’è il rischio che Alvarez sia addirittura il più scattante e che l’annebbiato Milito trovi la lucidità per mandare il connazionale in rete. La carambola vincente di Altintop fissa il risultato sull’ 1 a 1 che va bene a tutti: Inter matematicamente prima e Trazbonspor che può accontentarsi del pareggio nell’ultima gara a Lille (sempre che il Cska non vinca a San Siro). Da quel momento in poi è monotonia e noia; lo sviluppo delle gare nerazzurre è più prevedibile del repertorio comico di un cabarettista di quart’ordine: fraseggi orizzontali alternati a lanci lunghi, intasamento centrale, fasce deserte, qualche brivido dietro per le disattenzioni di Lucio e qualche illusione davanti con i gol divorati da Zarate. Quando finisce la partita, il tifoso nerazzurro esulta per essere arrivato sveglio fino alla fine, ancor prima che per la qualificazione.
Ma un tifoso annoiato è pur sempre più rilassato di un tifoso deluso: è quello che devono aver pensato i fan del City di Balotelli&Mancini, a un passo dall’eliminazione nella fase a gironi. E’ a quel punto che anche al tifoso annoiato scappa un sorriso.
Giovanni Cassese
This post was last modified on 23 Novembre 2011 - 14:37