Una vita da goleador ma con un inizio da centrocampista: “Una volta venivo impiegato anche a centrocampo, poi sono diventato attaccante nell’Atalanta. Il gol per me è un istinto naturale, viene prima di tutto e se non gioco bene e segno sono felice lo stesso “. Il “Pazzo” parla della sua esplosione calcistica e ringrazia la Sampdoria, Mazzarri e Cassano perchè in blucerchiato si è trasformato da promessa del calcio italiano a certezza: “A Genova mi hanno coperto di attenzioni tutti, anche Cassano e Mazzarri, e sono riuscito a trovare le certezze che mi erano mancate prima“.
Capitolo Inter. Sono tante le cose che hanno sorpreso il ragazzo di Pescia nella sua prima avventura in un grande club: “Sono rimasto impressionato da tante cose. Zanetti per esempio, ha 38 anni, ma sembra un ragazzo della Primavera, poi ci sono le giocate di Sneijder, quelle di Stankovic o gli allunghi di Maicon“. Una battuta anche sul presidente Massimo Moratti. Dopo aver letto le parole del numero uno nerazzurro, che, a inizio stagione, aveva invocato un utilizzo più frequente del bomber, la reazione di Pazzini è stata: “Cavolo dissi. Lui non è un presidente qualunque, ha avuto tantissimi cannonieri. Ero felice e sorpreso, emozionato e stupito“. Sentimenti opposti, invece, nel rapporto con Gasperini: “Non ero contento, lasciamo stare. Comunque rispettavo le sue scelte”.
Nelle sue 212 apparizioni in serie A, il “Pazzo” ha incontrato sulla sua strada tanti difensori arcigni e ostici da superare: “I più difficili da superare erano Samuel e Materazzi, con i quali c’erano battaglie incredibili. Ora direi Thiago Silva, ha capacità fisiche e tecniche”. Il suo obiettivo è vincere con la maglia nerazzurra: “Qualunque cosa purché si vinca. L’anno scorso, quando abbiamo rimontato tutti quei punti, avevo creduto allo scudetto“. Anche se una firma importante l’ex blucerchiato l’ha già messa, contribuendo al “Triplete 2010” con la sua doppietta alla Roma: “Al 20% lo sento mio“.
Infine una dichiarazione d’amore che farà felici i tifosi interisti: “La maglia dell’Inter comincio a sentirla sulla pelle, mi rendo conto di essere arrivato in una grande squadra, posso lottare per traguardi importanti. Appena sono arrivato a Milano mi è venuta voglia di vincere, una fame di vittorie mai avuta fino ad allora“.
This post was last modified on 24 Novembre 2011 - 14:26