Un tempo era sinonimo di scudetto, oggi Siena per l’Inter è una partita che “vale 6 punti”. I bianconeri di toscana si trovano infatti a metà classifica, esattamente 3 punti sopra i nerazzurri. La partita di domenica alle 15 assume un significato particolare per la truppa di Ranieri, chiamata alla vittoria in terra senese per agganciare la squadra di Sannino e rilanciarsi all’inseguimento delle posizioni di classifica che più le aggradano.
Attenzione però a sottovalutare il Siena. Storicamente, si è detto, è stato sinonimo di scudetto, ma è anche vero che spesso la gioia è stata tanto grande quanto sofferta. Oggi la squadra dell’allenatore di Ottaviano è una delle più belle realtà del campionato, tanto da far sognare ai propri tifosi (nel rotondo successo contro il Chievo) addirittura l’Europa. In settimana ha poi eliminato a domicilio per 2-1 il Cagliari in Tim Cup, dimostrando uno stato di forma che molti top club invidiano.
Senza volare troppo con l’immaginazione, Sannino, noto per spronare spesso e volentieri le sue squadre a suon di terapeutici “vaffa”, ha costruito una macchina quasi perfetta quando gioca in casa: 3 vittorie, 1 pareggio e 1 sola sconfitta, 11 reti fatte e solamente 4 subite. Sabato mancherà il capocannoniere bianconero Calaiò (5 reti), ma Sannino sa come ovviare al problema: in campionato ha già utilizzato 22 giocatori e, specialmente in attacco, ha operato un’ampia rotazione sfruttando tutte e 5 le punte a disposizione.
L’uomo da temere, anche per la cabala, sarà allora Mattia Destro: 3 reti, una costola incrinata al proprio allenatore dopo il primo gol al Chievo, soprattutto un ex nerazzurro, con tutto ciò che ne consegue. Il centrocampo sarà retto dal mancino d’oro di D’Agostino, uno da temere specialmente su calcio piazzato, mentre in porta mancherà causa infortunio la rivelazione Brkic. Spazio a Pegolo, che contro l’Atalanta non si è dimostrato esattamente una saracinesca.