Gli artefici di questo successo sono principalmente tre: il capitano Di Natale, l’allenatore Guidolin e la società. Sull’attaccante c’è poco da dire, per lui parlano i numeri: 121 gol con la maglia bianconera e vittoria della classifica cannonieri nelle ultime due stagioni. Udine è casa sua, per lei ha rifiutato anche la Juventus. I tifosi lo amano e lo trattano da re.
Anche Guidolin è ormai un cittadino onorario della città friulana. Questa è la sua terza stagione (non consecutiva) a Udine e non sarà certo l’ultima. Il suo legame con la famiglia Pozzo è fortissimo, da quando la passata stagione dopo le prime sei giornate, nonostante l’ultimo posto in classifica, il patron gli ha rinnovato la fiducia. Sembra così destinato ad aprire un ciclo fatto di talenti scoperti e poi venduti. L’anno scorso Sanchez e Inler, quest’anno Benatia, Basta e Armero.
Veniamo alla società. Il patron Pozzo ha molti pregi. Il primo (forse il più grande) è quello di non essere un mangia-allenatori e di credere fortemente nei progetti. Il secondo è quello di saper vendere. E’ difficile vedere partire un giocatore da Udine a prezzo di saldo. L’ultimo è quello di avere ottimi consulenti di mercato che scoprono ogni anno talenti stranieri che nessuno conosce.
Dopo questo meritato elogio, qualche considerazione sulla sfida di sabato. Ai friulani mancherà Domizzi, che ha riportato un trauma distrattivo alla regione adduttoria. Al suo posto dovrebbe giocare Ferronetti. Per i restanti 10/11 la formazione è quella titolare con Handanovic in porta, Benatia e Danilo in difesa, Basta, Isla, Pinzi, Asamoah, Armero a comporre la linea mediana a cinque, Floro Flores dietro l’unica punta Di Natale.
This post was last modified on 2 Dicembre 2011 - 02:40