Il CSKA parte forte con Doumbia e Vagner Love, ma prima Samuel e poi Ranocchia salvano. L’Inter non sta a guardare e si rende pericolosa al 9′, quando il Principe non riesce a servire in area l’accorrente Coutinho, anticipato da Gabulov. Due minuti dopo è Nagatomo a fallire il vantaggio, non trovando l’angolo giusto con il suo diagonale. Al 35′ rispondono gli avversari con Vagner Love, che si rende pericoloso di testa sfruttando un calcio di punizione di Dzagoev, ma il gioco è fermo per la posizione irregolare del brasiliano. Fra il 40′ e il 45′, prima Nagatomo, con un gran tiro da 25 metri, e poi Milito, con una conclusione in area, sfiorano la rete, ma un bell’intervento di Gabulov e la scarsa mira del centravanti non schiodano il risultato dallo 0 a 0.
Il secondo tempo inizia con tutt’altro piglio. Ranieri manda in campo Zarate al posto di Coutinho, passando al 4-4-2. Risultato? Trascorrono quattro minuti e Doumbia insacca su assist di Vagner Love. Gli uomini di Slutski non hanno neanche il tempo di esultare che Cambiasso pareggia, sfruttando una deviazione dell’estremo difensore russo su grande colpo di testa di Ranocchia. Il match scorre vibrante con un continuo botta e risposta per il piacere di tifosi e telespettatori. Al 55′ Zarate va in rete ma è fermato per una netta posizione irregolare. Trascorrono 120 secondi e Castellazzi si supera su una conclusione ravvicinata ancora di Dzagoev.
L’entrata di Alvarez al posto di Obi permette al tecnico testaccino di schierare Zanetti e compagni con un 4-3-2-1. Passa un quarto d’ora su ritmi blandi ma in un minuto cambia tutto. Prima Milito colpisce di testa una traversa clamorosa su assist di Zanetti, mentre all’85′ è V.Berezutsky a staccare più in alto di tutti battendo Castellazzi per il 2 a 1 ospite. È l’apoteosi per l’ex squadra dell’Armata Rossa, che controlla bene fino alla fine e passa agli ottavi di finale come seconda (grazie al contemporaneo pareggio tra Lille e Trabzonspor). Per l’Inter è una sconfitta priva di conseguenze visto il primo posto conquistato con una giornata d’anticipo, ma vincere sarebbe stato un ottimo toccasana per giocatori e tifosi, che hanno mostrato dagli spalti un malcontento giustificato.
Francesco Carini