L’Inter che batte la Fiorentina è lontana dall’armonia blaugrana e dalla concretezza di Mou, ma finalmente ha un senso: merito delle fasce, finalmente espressione di talento, equilibrio e dinamismo. Da una parte la fascia-binario con i due treni Maicon e Faraoni a macinare chilometri e traversoni prelibati; dall’altra la fascia dei nani con Nagatomo e Coutinho. Il primo trova il gol e una prestazione perfetta in entrambe le fasi del gioco, ma è il secondo a fare la differenza, toro infuriato quando vede viola, dopo la rete trovata nella gara dello scorso anno.
Il folletto brasiliano parte largo da sinistra, in una posizione che tanto ricorda quella scelta da Guardiola per Iniesta, dominatore silenzioso della gara del Bernabeu. Da quella posizione Coutinho regala l’assist del primo gol, al netto del regalo di Natali (evidentemente galvanizzato dal periodo), e fa partire l’azione che porta al raddoppio del compagno di fascia nipponico. Protagonista al pari del brasiliano è Pazzini, prima goleador e poi assistman, affiancato da un Milito, reinventatosi rifinitore, dopo aver capito che di metterla in rete per ora non ne è proprio capace. Se a questi si aggiungono i tandem Motta-Cambiasso e Lucio-Samuel, che si limitano all’ordinaria amministrazione contro gli abulici avanti viola, l’equilibrio è fatto!
Tre punti in una settimana orribile all’interno di un annus horribilis sono oro colato. Ma, fidatevi, se proprio amate questo gioco seguite il cronista traditore e date un’occhiata a Messi, Fabregas e compagni. Non ve ne pentirete.
Giovanni Cassese
This post was last modified on 11 Dicembre 2011 - 17:13