Partiamo dalle quattro vittorie consecutive. Queste le parole del tecnico: “Dopo c’è il bello c’è il difficile, perchè adesso abbiamo creato un gruppo forte, compatto, che lotta e si arrampica sugli specchi, che non vuol cadere, anzi vuole andare sempre più in alto. Ripeto: adesso il mio compito è quello di inserire Sneijder, Forlan, campioni ‘nuovi’ e poi vedremo che cosa succederà, eventualmente, sul mercato. Abbiamo fatto trenta, ma adesso arriva il difficile, dobbiamo fare trentuno: diventare sempre più competitivi, questa è la mia prima scommessa. La seconda? È quella mia e dei miei ragazzi: vedere di nuovo il lo stadio pieno di gente”.
Le ultime prestazioni di Ricky Alvarez e i ritorni di Poli e Forlan hanno fatto rivalutare in parte un mercato che fino a qualche settimana fa era considerato, a dir poco, deludente. “Io l’ho detto subito: gli acquisti che sono stati fatti dalla società sono tutti validi, solo che sono giocatori nuovi per il calcio italiano, che forse non sarà il più bello del mondo, ma è il più difficile sicuramente e anche alcuni grandi campioni hanno fatto fatica ad ambientarsi. Vedi ad esempio Vieira, Henry, loro sono venuti e andati via dall’Italia in realtà senza essere esplodere. Certo è che crescere nell’Inter non è poi così semplice perché c’è sicuramente più pressione che altrove ed è un grosso palcoscenico. È diverso, ad esempio, svilupparsi in un ambiente come quello di Udine, dove ti permettono di sbagliare e la stampa è più amica”.
Non manca neanche un elogio al suo storico rivale Josè Mourinho: “Lui riusciva a entrare nella mente di tutti i giocatori. Io non ho mai sentito uno di loro parlare male di lui, significa che lui era bravo negli undici, ma anche nei trenta della ‘rosa’ e la nostra forza deve essere questa: cercare di coinvolgere e far sentire importanti tutti”. Insomma lo Special One come modello. Ranieri sembra aver capito come funziona l’ambiente nerazzurro.
This post was last modified on 23 Dicembre 2011 - 13:40