L’anno appena trascorso, però, è stato abbastanza altalenante per il centrocampista serbo, condizionato da frequenti acciacchi muscolari che ne hanno condizionato il rendimento. Si può dire che il suo 2011 sia paragonabile a quello dell’Inter: iniziato nel migliore dei modi con prestazioni superlative che avevano permesso la rincorsa al Milan, ma proseguito tra pochi sussulti (come lo splendido gol nei quarti di Champions League contro lo Schalke 04 e la rete nella semifinale di andata della coppa Italia contro la Roma) e parecchie delusioni (come la sconfitta nel derby e l’eliminazione dall’Europa ad opera dello stesso Schalke 04), solo parzialmente mitigate dal successo nella coppa nazionale.
Con l’inizio della nuova stagione le cose si sono complicate nuovamente per Deki che, oltre alle difficoltà con la maglia nerazzurra, ha dovuto sopportare anche l’eliminazione della sua Serbia da Euro 2012. Un fallimento ancor più difficile da digerire perchè arrivato in coincidenza con il record di presenze e tale da spingerlo a salutare per sempre la nazionale. Decisione sicuramente non facile per un giocatore che era diventato capitano e leader della squadra.
Da quel momento per il “Drago” è iniziato un lungo calvario e, se l’Inter è riuscita a riprendersi piano piano grazie alla cura Ranieri, non si può dire lo stesso per il 33enne centrocampista. Nelle ultime ore è circolata addirittura la voce di un possibile addio anticipato del numero 5 nerazzurro, destinazione Major League Soccer (più semplicemente “pensionamento anticipato in America”).
Ranieri, però, ha sempre dichiarato che la forza di questa Inter è rappresentata dal gruppo storico, consolidato e soprattutto vincente. Difficile che in un momento così delicato si possa rinunciare a un giocatore come Stankovic che, al di là di una forma non più brillantissima, resta uno dei pilastri della vecchia guardia e grazie alla sua esperienza può dare ancora molto ai colori nerazzurri. I tifosi aspettano il suo ritorno e sperano che il 2012 possa restituire all’Inter il vero “Drago”.