Domani, alle ore 20.45, andrà in scena allo stadio “Giuseppe Meazza” in San Siro il 276esimo “Derby della Madonnina” tra Milan e Inter, gara valida per la 18^giornata del campionato di serie A.
In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Ranieri nella consueta conferenza della vigilia.
L’hanno definita un “mago delle stracittadine”. Ne ha vissute tante a Madrid, Londra e Roma. Che differenze ci sono tra quei derby e quello di Milano?
“I derby sono sempre partite particolari, che escono dal contesto del campionato. Sono partite sentite dai tifosi e da tutto l’ambiente. L’abbiamo preparato facendo il solito lavoro e siamo pronti per affrontare il Milan. Giochiamo contro una squadra che ha vinto lo scorso campionato e che è imbattuta da dodici partite, ma proveremo a vincere”.
Come sta Julio Cesar dopo i problemi alla schiena accusati nelle ultime ore?
“Per adesso sta bene, speriamo sia così anche domani. Quando c’è di mezzo la schiena c’è sempre un po’ di incertezza ma per il momento sono ottimista”.
In settimana Gattuso ha detto che teme l’Inter perchè Ranieri è un “marpione”. Ha ragione?
“Sa che sono mezzo calabrese (ride, ndr). Mi sta molto simpatico e lo ringrazio”
Come sta Sneijder? Dovrà dosarlo o ha una buona autonomia?
“Non gioca da parecchio, non so quanti minuti abbia nelle gambe. Abbiamo recuperato quasi tutti, anche Chivu e Forlan. Mi dispiace per Stankovic che si stava allenando molto bene già dalla scorsa settimana e invece oggi ha avvertito nuovamente dolore al tendine”.
L’Inter ha perso i derby dello scorso anno in maniera un po’ ingenua, prendendo il primo gol in contropiede sia all’andata che al ritorno. E’ una cosa su cui riflettere?
“Ci abbiamo riflettuto. Anche nelle partite contro Napoli, Juventus e Udinese eravamo partiti bene e poi ci hanno castigato alla prima occasione. Uomo avvisato, mezzo salvato. Dobbiamo stare attenti soprattutto alle ripartenze perchè il Milan ha dei giocatori che in contropiede sanno far male”.
Se dovesse presentare al mondo il derby di Milano, cosa direbbe?
“Presentarlo non sta a me se no avrei fatto il giornalista e onestamente non ne sono capace. Voi siete molto bravi e io spero di essere altrettanto bravo nel mio lavoro. Lascio a voi il compito”.
Per una volta avrà l’imbarazzo della scelta. Visto che la squadra ha trovato l’assetto, avrebbe senso cambiare modulo ora?
“Domani vedremo l’undici che scenderà in campo. L’abbondanza mi fa enormemente piacere. I problemi nascono quando i giocatori non ci sono. E’ meglio avere la responsabilità di scegliere”.
Che significato ha la partita di domani per l’Inter?
“E’ vero che vincere uno scontro diretto dà morale, ma il derby è importante per i tre punti. Questo è un anno tribolato per noi, per quello dico che non abbiamo niente da perdere: se vinciamo ci rimettiamo in corsa per qualcosa di importante, se perdiamo abbiamo ancora 20 partite per fare bene. Il Milan, invece, è già in lotta per lo scudetto e se perde rischia di staccarsi dalla Juve. In ogni caso i nostri tifosi possono stare tranquilli perchè lotteremo su ogni pallone”.
Una partita come il derby genera tanta pressione psicologica. Qual è il segreto per gestirla?
“I giocatori esperti la sentono un pochino di meno, gli altri devono farsi le ossa. L’allenatore cerca sempre di riequilibrare tutte le componenti. La squadra sta bene, ha chiuso bene l’anno e ha iniziato altrettanto bene il 2012. Siamo in un momento favorevole”.
Il prestito di Jonathan al Parma può essere visto come un segnale di fiducia a Faraoni?
“All’inizio ho fatto giocare Jonathan, poi si è fatto male e ho deciso di puntare su Faraoni, che ha fatto molto bene. Restando qui avrebbe giocato poco, a Parma ha l’occasione per rilanciarsi”.
Domani per lei può essere la svolta a livello di empatia con i tifosi. Avverte qualcosa a livello personale?
“Sento le emozioni ma nelle occasioni importanti metto una maschera e resto concentrato”.
Prima della sosta aveva detto che Sneijder al suo rientro avrebbe fatto il trequartista. Può giocare solo dietro a due punte o anche alle spalle di un unico attaccante?
“Può fare entrambe le cose”.
Nel derby di domani prevarrà il fisico o la tecnica?
“Mi auguro che sia un derby divertente per i tifosi, che sia una serata di grande calcio”.
Sarebbe stato meglio affrontare il Milan senza Pato?
“Pato è sicuramente un’arma in più per Allegri. Se l’avessero ceduto si sarebbero presentati con un giocatore forte in meno”.
Quali sono le cose da temere del Milan, oltre alle ripartenze?
“Le inserimenti dei centrocampisti con Boateng, Nocerino e Seedorf. Il Milan è una squadra pericolosa”.
Come si può fermare Ibrahimovic? E’ lui il pericolo numero uno?
“Ha fatto la differenza ovunque sia andato. E’ un giocatore imporantissimo ma i miei difensori avranno la massima attenzione su di lui”.
Quante sono le possibilità di Chivu di continuare la sua avventura nell’Inter?
“Bisogna chiedere a società e giocatore. Io posso solo dire che lo stimo e l’ho sempre stimato”.
Giocherà domani?
“Ha le stesse possiblità degli altri convocati”.
Avendo perso già 6 partite pensa di poter puntare ancora allo scudetto?
“Io sono ottimista, solo la matematica può togliermi la speranza”.
La Juventus confida in un vostro favore. Che effetto le fa?
“Io non ho un cattivo rapporto con la Juventus, siete voi di ‘TuttoSport’ che pensate questo. Per prima cosa comunque ci preoccuperemo di fare un favore a noi stessi”.
Che effetto le fa vedere giornalisti da tutto il mondo per questo derby?
“E’ un onore per il calcio italiano. Non abbiamo investitori arabi o russi, ma ci fa piacere sapere che questo derby sarà visto in tutto il mondo”.
Allegri in questo momento è l’allenatore italiano più bravo?
“Non era facile arrivare al Milan e vincere. Si è guadagnato stima e rispetto con il lavoro. Gli faccio i complimenti e sono contento che abbia rinnovato”.
Milito ha detto che lasceranno il cuore in campo. Lei cosa chiede alla squadra?
“Mi va bene quello che ha detto Milito. L’importante è dare tutto, se poi l’avversario è stato più bravo bisogna solo stringergli la mano. Lo sport è questo”.