“Ero sempre molto carico contro il Milan. Proprio per questo i tifosi rossoneri mi odiavano”. Davide Fontolan, ex centrocampista nerazzurro con undici reti all’attivo con la casacca del Biscione, ricorda con piacere le stracittadine disputate nei suoi sei anni interisti. Una delle icone degli ultimi anni della presidenza di Ernesto Pellegrini, due Coppe Uefa conquistate, la fama di mattatore dentro e fuori dallo spogliatoio. Ancora oggi Fontolan incarna il prototipo del calciatore “contro”: contro i suoi stessi tifosi genoani (“ma non per colpa mia”, ci tiene a ribadire); contro l’ipocrisia del calcio di alti livelli, fatto di ingaggi spropositati e una spasmodica rincorsa alla componente atletica, spesso a discapito della tecnica; a volte contro i suoi stessi compagni (lite con Ruotolo e successiva esplusione docet).
Fontolan, qual è stato il suo primo impatto nella stracittadina meneghina?
“Ho passato la mia prima stagione all’Inter in infermeria. Sono sceso in campo per la prima volta nella stagione ‘91/’92 e sono rimasto a bocca aperta. Trovarsi 80mila persone intorno che ti incitano o ti insultano è pazzesco. Quando inizi a giocare, però, non senti più nulla intorno a te”.
Il derby che ricorda con più affetto?
“Quello del 20 novembre 1994, dopo soli quattro minuti, segnai con una bomba di destro da fuori area. Poi pareggiò Maldini e finì 1-1. Nel momento del gol non capisci nulla, ti sembra di essere su un altro pianeta”.
Quello che invece non è ancora riuscito a cancellare dalla sua memoria?
“Ricordo una gara di Coppa Italia in cui perdemmo per 3-0. Il Milan era stratosferico e le nostre stagioni non erano quasi mai vincenti”.
I giocatori che hanno inciso di più i derby in quei primi anni Novanta?
“Tra i nerazzurri sicuramente Nicola Berti. Per il Milan forse Ruud Gullit, ricordo un suo scatto su Brehme che impressionò tutti”.
Dove guarderà il prossimo Milan-Inter?
“Sono un opinionista in un programma televisivo e lo guarderò in studio. A casa non seguo quasi mai le partite, al massimo controllo i risultati. Questo non è più un calcio che mi piace”.
Chi parte favorito, il Milan schiacciasassi o l’Inter in grande crescita?
“Senza dubbio il Milan è più completo. L’Inter è partita male ma con Lecce e Parma ha fatto abbastanza bene”.
Ha così poche chance di vittoria la squadra di Ranieri?
“Se l’Inter fa l’Inter e tutti i giocatori si prestano a correre, i meccanismi ben oliati del Milan possono saltare”.
Cos’è successo ai nerazzurri nella fase iniziale della stagione?
“Non ricordo di aver visto l’Inter giocare così male come in quelle settimane. Non riuscivano a fare un tiro in porta. La squadra resta vecchia e necessita di quattro-cinque innesti giovani e di valore. Il problema delle grandi squadre è che devono vincere subito, questo riduce lo spazio per i ragazzi”.
Quale nerazzurro le piace maggiormente? Chi in prospettiva potrà crescere e dare una marcia in più?
“Credo che l’unico con la tecnica e la visione di gioco giusta sia Alvarez. Potrebbe essere un valore aggiunto. Le sue ultime partite fanno ben sperare”.
Quale giocatore toglierebbe al Milan?
“La risposta è scontata: Ibrahimovic. Senza di lui anche lo scorso anno l’Inter avrebbe vinto lo scudetto senza troppe difficoltà”.