L’amministratore delegato Ernesto Paolillo, in un’intervista rilasciata a Panorama, è tornato ad affrontare l’argomento fair play finanziario, analizzando nello specifico il problema relativo al monte ingaggi.
La situazione in classifica della squadra è drasticamente cambiata rispetto a quando l’a.d. nerazzurro aveva risposto a una nostra domanda sul tema. All’epoca l’Inter era in piena zona retrocessione e ci si interrogava sul senso che avrebbe avuto cercare di rientrare nei parametri stabiliti dall’Uefa senza il pass per le coppe europee.
Oggi, complice la risalita in campionato, Paolillo affronta con meno imbarazzo l’argomento, individuando nelle cessioni dei giocatori e nell’abbattimento del monte ingaggi, i punti cardini della “manovra finanziaria” nerazzurra: “Dobbiamo abbattere il monte stipendi con cessioni, rinnovi che seguano questa logica e inserimento di giovani. Non ci sono altre strade. Abbiamo tre anni per arrivarci e lo faremo, però dobbiamo riuscire ad aumentare le voci dei ricavi oltre a quelli derivanti dai diritti tv”.
Paolillo esclude a priori l’ipotesi della cessione di un big all’anno, anche perchè arrivati a un certo punto i miracoli (di Ranieri) potrebbero non bastare. La costruzione di un nuovo progetto si basa dunque sul giusto mix tra giovani e vecchia guardia: “Si lavorerà sui rinnovi di contratto. Arrivando i giovani e partendo gli anziani sta diventando un automatismo. Non sempre però punteremo a rinnovi annuali: a volte la precarietà dei contratti porta a rendimenti diversi. Resto convinto che si debba puntare su un gruppo anziano sicuro da affiancare ai giovani“.