Quali sono le difficoltà della sfida con il Palermo?
“Noi veniamo da due sconfitte consecutive, il Palermo da due vittorie. Troviamo una squadra in netta risalita; noi dobbiamo voltare pagina, fare una gara gagliarda di qualità e volontà”.
Secondo le ultime indiscrezioni Thiago Motta è in partenza e sta per trasferirsi a Parigi…
“Io non l’ho ancora salutato. L’ho messo nei convocati perchè spero di averlo a disposizione domani. Voi sapete sempre più cose di me per cui vediamo… mancano 6 ore alla fine, poi per fortuna non ne parleremo più”.
Chiederà a Sneijder di sacrificarsi di più?
“Io ho il dovere di mettere gente di qualità in squadra, ma non posso dimenticare che in un altro modo abbiamo raggiunto 7 vittorie consecutive. Dobbiamo trovare l’equilibrio giusto. Inserire giocatori come Sneijder e Forlan è il bello e il difficile. Se questi due ragazzi entrano nel tessuto della squadra avremo maggiori possibilità di fare meglio. Poi è ovvio che se non dovessi riuscirci, metterò chi corre e lotta di più. Non ci penserei due volte”.
Le operazioni di mercato di queste ore sono orientate verso giocatori che vi possano aiutare a trovare altre soluzioni rispetto al 4-4-2?
“Molte volte si vuole una cosa ma non sempre si riesce ad ottenere. Vediamo cosa riusciremo a fare. In base a quello l’allenatore deve saper tirare fuori il meglio dalla squadra”.
Ci sono anche vantaggi con la rosa più ampia?
“Hai la possibilità di fare un po’ di cambi, utili soprattutto quando si gioca ogni tre giorni. Avere giocatori a disposizione non ha mai creato problemi a nessun allenatore. Ti permette di mettere in campo la miglior formazione possibile. Avere una rosa di qualità è sempre la cosa migliore per un tecnico”.
Non pensa che in Italia conti troppo il risultato?
“Siamo abituati così. Fa parte del nostro dna e tutti devono saper gestire le problematiche che derivano da questo atteggiamento”.
Questa squadra aveva trovato la quadratura con Motta e senza Sneijder. Ora la situazione si ribalta. C’è il rischio di ricominciare da capo?
“E’ ovvio che dobbiamo assimiliare il trequartista con le due punte. Però ci richiede del lavoro e del sacrificio in più, se no non ce la facciamo. Quando siamo lunghi non siamo squadra, quando abbiamo giocato compatti abbiamo sempre fatto risultato”.
Il cambio di modulo ha comportato la rinuncia all’esterno che aveva chiesto sul mercato?
“Se possibile dobbiamo prendere un esterno. Se ci riusciremo bene, se non ci riusciremo farò di necessità virtù”.
Nelle ultime ore si è visto un po’ di nervosismo. Thiago Motta che vuole andare via, Sneijder e Pazzini…
“Quello di Thiago Motta è un nervosismo diverso. Per gli altri è un nervosismo legato al risultato. Eravamo a un passo dal fare bene, ma la cosa importante è restare sereni perchè siamo sulla strada giusta”.
La partita con il Lecce può servire per convincere Sneijder ad adattarsi al ruolo di seconda punta in un 4-4-2?
“Il primo tempo di Lecce deve far sì che non solo Sneijder ma anche le due punte interpretino meglio il modulo. Con il rombo eravamo troppo lunghi e dobbiamo migliorare. In ogni caso Sneijder deve giocare tra le linee e con il 4-2-3-1 di Mourinho lo faceva dietro a una sola punta, però c’erano Pandev ed Eto’o che lo aiutavano. Dobbiamo far bene tutte e due le fasi: vi ripropongo l’esempio del Barcellona di Guardiola, la loro forza è nella fase di non possesso palla. Nelle migliori squadre si ottengono risultati perchè tutti i giocatori fanno bene sia la fase di difesa che la fase di attacco”.
Sneijder diventa ancora più importante in caso di partenza di Thiago Motta?
“Sneijder è necessario, ma deve capire quello che vuole l’allenatore. L’importante è che in squadra tutti parlino la stessa lingua. In questo momento stiamo parlando una lingua specifica, è bene che tutti si abituino”.
Se ci fossero giocatori più di corsa, si potrebbe soffrire meno la riproposizione del rombo?
“Potrebbe. Ma è il campo che mi deve dare le risposte. Per me il problema non è il sistema di gioco, ma quello che fanno i giocatori”.
Juan può esservi utile?
“Sicuramente, è un buon difensore. Può giocare centrale o esterno sinistro. Starà qui e vedremo cosa ci potrà dare”.
Lei ha detto che Sneijder e Forlan devono integrarsi. Ma se Forlan è appena arrivato, Sneijder è qui da tre anni. Siamo di fronte a un problema irrisolvibile? Si è creata una rottura tra Sneijder e l’Inter?
“Mi sembra un necrologio (sorride, ndr). Deve tornare a giocare come il primo anno. Se riesco a giocare con due punte più Sneijder bene, altrimenti abbiamo tante partite da giocare e cercherò altre soluzioni. Deve entrare nella filosofia che ho: tutti pronti in fase d’attacco e tutti pronti in fase difensiva”.
Da quello che ci dice sembra sia arrivato un momento di svolta per l’Inter…
“E’ vero, è un periodo di svolta e dobbiamo farlo prima che inizi la Champions. Ben vengano queste due sconfitte, che sono stati come schiaffi utili per risvegliarci”.
Con il 4-4-2 sette vittorie consecutive, con altri moduli due sconfitte. Queste statistiche condizioneranno le sue scelte?
“Il calcio sono 11 uomini che rispettano la squadra. Non mi sono mai fatto problemi a lasciare fuori un giocatore”.
Con Thiago Motta rischia di sentirsi “non-ascoltato”?
“Io ho detto la mia, ma devo capire le problematiche di tutti”.
Ha archiviato la parola scudetto?
“Ho lasciato stare questa parola perchè dobbiamo andare passo dopo passo. Là davanti volano e se non si fermano non ce la facciamo. Cominciamo ad agganciare il treno della Champions”.
Quanto tempo si è dato per capire come far giocare questa Inter? Sarà importante in tal senso il mercato?
“Di solito faccio in fretta: il tempo che mi sono dato è breve e chi arriverà dovrà adattarsi”.
Guarin le piace?
“Giocatore importante, di qualità e di forza fisica. Ma non è ancora ufficiale. Ci darà una grossa mano. Spero possa essere disponibile al più presto, ora sta facendo le visite mediche”.
This post was last modified on 31 Gennaio 2012 - 14:10