In un incontro con i tifosi dell’Inter Club di Somma Lombardo, Massimo Moratti è tornato a parlare del momento difficile che sta attraversando la squadra: “È chiaro che in questa situazione non posso essere molto soddisfatto, però questo è un gruppo che ha vinto tanto e se ha vinto tanto, tutto diciamo, significa che i giocatori erano messi insieme bene, ma soprattutto eccezionali singolarmente. A questi giocatori ci siamo abituati, ci siamo abituati anche al lato stilistico di ognuno di loro, perciò cambiarli non è facile, perché devi trovare giocatori allo stesso livello e vorresti quasi rivedere lo stesso giocatore da giovane. Quindi è abbastanza difficile trovare un modello al quale poco a poco riesci a cambiare alcuni pezzi, in modo da riavere subito quello che avevi prima”.
“Devo dire che la situazione attuale è un po’ figlia dell’inizio dell’anno, un anno che è partito storto – ha continuato il presidente – Avevamo tutti fiducia che una certa impostazione nuova potesse dare una sveglia di un certo tipo e invece così non è stato. È stato il contrario, quindi abbiamo dovuto cambiare in corsa e questi cambiamenti in corsa hanno avuto certamente momenti positivi. Ma è sicuramente difficile anche per chi arriva in corsa, sto parlando di Claudio Ranieri che è una persona molto per bene, che si è trovato un po’ in difficoltà all’inizio e poi avuto modo di esprimersi meglio, caricare la squadra e avere buoni risultati. Poi adesso è arrivata anche un po’ di sfortuna, partita di Roma a parte, che non è stata per niente sfortuna, ma che è stata estremamente brutta e basta. Quella contro il Novara è stata abbastanza sfortunata, come anche quella contro il Palermo, se vogliamo. Quindi certamente Ranieri non è stato neppure aiutato da questo e noi non siamo stati conseguentemente aiutati. Però, questo non cambia quello che può essere il programma“.
A tal proposito, parlando di futuro, Moratti ha spiegato: “Sento parlare di ‘progetto’ come di qualcosa che succederà chissà quando. Il calcio lo viviamo ogni settimana con tutta la passione, la paura, il dolore e la felicità. Quindi parlare di progetto dà sempre un po’ fastidio. Io credo che ogni giorno siamo qui a cercare di fare in modo che arrivi qualche soddisfazione in più di quelle minime che stiamo vivendo adesso. E soprattutto stiamo lavorando molto per cercare di capire come costruire la squadra che possa riportarci ad avere fiducia. Cerchiamo ragazzi giovani, che abbiano però già successi alle spalle, che abbiano la forza di reggere il tifoso interista, che è non è tra i più leggeri. Teniamo conto di tutte queste cose, le stiamo valutando per cercare di costruire qualcosa di positivo. Qualcosa che certamente sia all’altezza delle mie ambizioni, che poi sono precise e identiche alle vostre, cioè di ricominciare a vincere e vincere di più, molto di più, di quello che abbiamo vinto sinora. Andiamo avanti senza accontentarci nella maniera più assoluta, ma cercando di tornare assolutamente a essere i primi della classe”.