Dopo questa doverosa precisazione, Ranieri ha parlato delle difficoltà incontrate dai suoi uomini nelle ultime settimane. Per molti il crollo è coinciso con la necessità di modificare l’assetto tattico per fare spazio a Wesley Sneijder : “Lui non è un problema, ma una soluzione – precisa il mister – Lo è, però, al momento giusto. Abbiamo visto che questa squadra si era ritrovata, aveva trovato un equilibrio, ma credo che un allenatore dell’Inter abbia il dovere di tentare di inserire anche giocatori di qualità. Ciò nonostante, così facendo, adesso la squadra sta soffrendo molto. Dovrò prendere delle decisioni e le prenderò. All’inizio di questo ciclo avevo detto che sarebbe iniziato il bello e il difficile: il bello perchè si trattava di insierire campioni in una macchina perfetta, il difficile perchè non si poteva nascondere che la squadra aveva qualche problema”.
Dall’olandese agli uomini simbolo della “vecchia guardia”, capitan Zanetti e Cambiasso. A chi sostiene che i due argentini rappresentino ormai un peso per l’Inter, Ranieri risponde così: “Sono giocatori stupendi, che ci mettono la faccia, hanno carisma e possono dare ancora tanto. Se li faccio giocare è perchè se lo meritano, perchè sanno guidare i compagni. Fino a quando vincevamo nessuno diceva niente, adesso che va tutto male la colpa è la loro? Non è giusto e non mi piace”.
Si passa poi alla difesa: “Il calo di Ranocchia dovuto al fatto che non sente la mia fiducia? Non credo, ci parlo ogni giorno e lui sa che io conto tantissimo su di lui. Gli ho detto che sarà il difensore dell’Inter per altri dieci anni. Se è ipotizzabile un rientro di Samuel con il Marsiglia? Stiamo valutando, avverte ancora qualche problemino”.
Inevitabile poi un commento sull’ultima finestra di mercato che, secondo gli addetti ai lavori, avrebbe indebolito in maniera consistente la squadra: “Avevo detto che mi sarebbe piaciuto avere un giocatore esterno, ma se non è stato possibile, non è stato possibile e basta. Non avremmo voluto cedere Thiago Motta ed eravamo riusciti a convincerlo a restare fino a giugno. Poi è tornato alla carica perchè voleva andare a Parigi. Non potevamo trattenerlo a tutti i costi, col rischio che gli mancassero gli stimoli. Preferisco avere giocatori che hanno voglia di restare. Ho perso un campione, mi dispiace moltissimo, ma va così”.
In chiusura una battuta sull’importantissima sfida di mercoledì contro il Marsiglia: “Non è importante il nome della squadra che si affronta – conclude Ranieri -, ma lo stato di forma nella quale si trovano le due avversarie nel momento nel quale si affrontano. Da quando io sono arrivato all’Inter, questo è il periodo peggiore. All’opposto, troveremo di fronte una squadra che proprio dal 23 novembre non perde una partita“.
This post was last modified on 20 Febbraio 2012 - 04:37