Il 21 settembre a Novara, Gasperini decise di giocarsi le sue ultime chance schierando quel 3-4-3 che aveva provato (invano) a imporre alla squadra. Sappiamo tutti com’è finita. Cinque mesi dopo il suo successore, Claudio Ranieri, trovatosi nella medesima situazione, ha scelto la soluzione opposta mostrando disponibilità a cambiare le proprie convinzioni. Dentro allora Forlan, Zarate, Sneijder e Stankovic che per varie ragioni sin qui avevano deluso e fatto discutere. Stavolta la sconfitta è stata meno grave, ma più atroce per il modo in cui è arrivata. L’Inter non ha demeritato. Anche stasera, però, a esultare sono gli avversari.
La partita comincia tra lo stupore dei tifosi interisti che si ritrovano una formazione titolare ben diversa da quella anticipata dai giornali. La Beneamata scende in campo più sicura rispetto alle ultime uscite. Niente di clamoroso, sia chiaro, ma è già qualcosa. Al 10’ Forlan, lanciato da Cambiasso, avrebbe subito l’occasione per sbloccare il match. Il portiere però si fa trovare prontissimo. Al 16’ con un recupero commovente Zanetti riesce a servire Zarate che anticipa il numero uno avversario, ma non controlla. L’azione termina così in un nulla di fatto. Gli unici rischi per l’Inter arrivano da distrazioni dei propri giocatori. Prima della pausa c’è giusto il tempo per vedere ancora qualche spunto di Forlan e Zarate. Le porte comunque restano inviolate.
Nella ripresa Nagatomo sostituisce Maicon, infortunatosi al ginocchio (si teme un interessamento dei legamenti, ndr). Il secondo tempo è avaro di emozioni fino al 73’ quando la grande occasione capita fra i piedi di Stankovic. Il serbo non riesce però a imprimere forza al suo tiro in mischia su punizione. Un minuto dopo è il Marsiglia a sfiorare il vantaggio con un bel colpo di testa di Andrè Ajew. Da questo momento in poi saranno ben tre le inzuccate dell’attaccante, fino a quella del gol della vittoria al 93′. I tifosi nerazzurri restano con l’amaro in bocca. Il “Vèlodrome” esplode.
Questa sconfitta non pregiudica la qualificazione. Servirà però una vittoria in casa con almeno due gol di scarto. Dispiace perché stasera la squadra ha lottato. Ma non bisogna mai distrarsi e i nerazzurri lo stanno imparando sulla loro pelle. Ora serve tutta l’esperienza della vecchia guardia che deve trovare le forze per uscire dalle sabbie mobili in cui siamo piombati nell’ultimo mese. Esonerare Ranieri potrebbe non servire a nulla.