Insomma la fiducia a Ranieri, per la prima volta in questa stagione, non sembra incondizionata. La sensazione è che molto dipenda dalle prossima uscite. Non c’è un termine preciso entro il quale devono arrivare segnali incoraggianti, ma questo momento deve arrivare altrimenti il tecnico può preparare le valigie e fare compagnia a Gasperini negli esonerati a libro paga del presidente. Già la sfida contro il Napoli rappresenta un crocevia importante.
Le decisioni dell’allenatore non sono state impeccabili nell’ultimo periodo. Ha preferito Cordoba a Ranocchia contro l’ariete Caracciolo, mentre contro il folletto Miccoli ha mandato il gigante italiano allo sbaraglio. Del modulo poi non ne parliamo. In un primo momento sembrava orientato a rimanere sul 4-4-2 sacrificando Sneijder, poi forse influenzato dall’opinione pubblica ha virato deciso su un 4-3-1-2 che non convince nessuno. Ha provato anche a cambiare gli interpreti, ma in modo troppo radicale. L’altra sera ha lanciato Zarate dal primo minuto dopo averlo ignorato per mesi. Più che di duttilità, il segnale lanciato è stato di insicurezza.
Nonostante tutto la squadra sembra seguirlo. Roma a parte, non ci sono casi clamorosi di ammutinamento. Ranieri ora sa che il suo futuro nel bene e male dipende dai giocatori. Moratti non vuole vedere altre figuraccie, per quest’anno ne ha avuto abbastanza.
This post was last modified on 24 Febbraio 2012 - 20:51