Tornano le nazionali e puntualmente Wesley Sneijder torna a far parlar di sè. Come ormai di consueto, l’olandese sfrutta la lontananza da Appiano per parlare del suo futuro (incerto) e, vista la situazione, coglie anche l’occasione per commentare la sostituzione di Napoli e lanciare qualche frecciatina a Ranieri: “Perchè mi ha sostituito? Il tecnico voleva una formazione più difensiva. Cosa penso? Io la mia opinione ce l’ho, ma la tengo per me. Ranieri cerca di motivarci sempre. Io cerco di stare calmo e avere il sangue freddo, e questo non lo faccio solo io all’Inter. Ma io non sono uno che dice che l’allenatore deve andarsene“.
Il trequartista olandese si difende poi da chi lo accusa di impegnarsi al massimo solo quando indossa la maglia della nazionale e, per zittire le critiche, dichiara: “Ho senso di appartenenza nei confronti del mio club“. Il campo, però, sta dando altre risposte e se è vero che sarebbe stupido prendersela solo con qualcuno (ora come ora non si salva nessuno e le colpe vanno equamente divise tra tutti), è altrettanto lecito aspettarsi qualcosa di più proprio da giocatori come Sneijder, che dovrebbero caricarsi la squadra sulle spalle e trascinarla fuori dal tunnel.
I veri campioni si vedono in queste circostanze e se il “Cecchino di Utrecht”, invece di agitare un ambiente già mosso, si preoccupasse di mettere in campo la stessa determinazione mostrata davanti ai microfoni, forse oggi saremmo qui a parlare di altro.