Il trequartista olandese si difende poi da chi lo accusa di impegnarsi al massimo solo quando indossa la maglia della nazionale e, per zittire le critiche, dichiara: “Ho senso di appartenenza nei confronti del mio club“. Il campo, però, sta dando altre risposte e se è vero che sarebbe stupido prendersela solo con qualcuno (ora come ora non si salva nessuno e le colpe vanno equamente divise tra tutti), è altrettanto lecito aspettarsi qualcosa di più proprio da giocatori come Sneijder, che dovrebbero caricarsi la squadra sulle spalle e trascinarla fuori dal tunnel.
I veri campioni si vedono in queste circostanze e se il “Cecchino di Utrecht”, invece di agitare un ambiente già mosso, si preoccupasse di mettere in campo la stessa determinazione mostrata davanti ai microfoni, forse oggi saremmo qui a parlare di altro.
This post was last modified on 28 Febbraio 2012 - 14:31