Può sembrare una soddisfazione da poco, una ripicca degli eterni “piangina”, agli occhi degli altri, ma parlare oggi è facile. Meglio, allora, tornare indietro con la memoria a quando il “Triplete” valeva davvero qualcosa agli occhi di Galliani&co (provate a chiedere, oggi, a un milanista: vi risponderà che il Triplete è una cosa inventata dagli interisti e che non conta nulla, non è un titolo).
Del “vinciamo tutto” di Ibrahimovic si è detto, scritto, ironizzato. Galliani ha tentato pochi mesi dopo di delegittimare l’impresa dell’Inter, celebrata anche sul sito ufficiale della Uefa: “A me risulta che il vero Triplete sia quello europeo, quindi composto da Champions League, Supercoppa Europea e Mondiale per Club”. A lui risulta (ma in fondo risulta anche di essere “il club più titolato al mondo”), all’organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio europeo no. Discorso chiuso.
Arriviamo alla storia recente. L’ossessione dell’essere sempre e comunque i più belli, i più corretti, i più vincenti, i più amati, i primi in tutto porta non più di tre giorni fa l’Amministratore Delegato a cimentarsi in cinguettii con i tifosi e a pronunciare le ferali parole: “Proviamo a vincere tutte e tre le competizioni”. Come fece l’Inter di Mourinho. Oggi, con il Milan fuori dalla prima delle tre competizioni, l’Inter resta l’unica squadra in Italia ad essere riuscita nell’impresa, come solo altre 5 squadre nella storia. Suggeriamo qui, a tutti i cugini che nei bar si troveranno a discuterne con l’amico/nemico del cuore sul valore del Triplete, una battuta sempre di Galliani, sempre di pochi mesi fa: “Cosa c’entra la Coppa Italia?”. Per la Uefa, c’entra. Per chi si inventa titoli onorifici, forse no.
This post was last modified on 21 Marzo 2012 - 14:37