Ormai sono diversi anni che il fiorente settore giovanile nerazzurro sforna talenti interessanti. Anche quest’anno, sulla falsa riga dei vari Balotelli, Santon, Destro, Caldirola e Andreolli, solo per citarne alcuni, la Primavera guidata da Andrea Stramaccioni sta facendo grandi cose e molti dei suoi ragazzi si stanno mettendo in luce anche a livello europeo. Infatti, grazie al nuovo torneo continentale istituito per le giovanili delle varie squadre, la Next Generation Series, i nerazzurri si stanno facendo apprezzare in lungo e in largo per tutta l’Europa. Il raggiungimento della finale del 25 marzo, che vedrà opposta l’Inter all’Ajax dopo aver eliminato con un rotondo 2-0 l’Olympique Marsiglia con le firme di Crisetig e Longo, è l’ennesima testimonianza di quanto stia investendo la dirigenza di corso Vittorio Emanuele in questi anni per il settore giovanile.
Alla luce della disastrosa stagione che sta completando la prima squadra, viene lecito e spontaneo chiedersi perché quasi nessuno dei ragazzi di Stramaccioni abbia mai avuto la possibilità di mettersi in luce anche nei grandi. Eppure, gli elementi di spicco che potrebbero far comodo a Claudio Ranieri, sembrano proprio esserci. Soprattutto a centrocampo, Joseph Alfred Duncan, che potrebbe garantire dinamismo alla mediana nerazzurra, Lorenzo Crisetig, che potrebbe essere quel regista che all’Inter non c’è più dal giorno dell’addio di Thiago Motta, oppure Daniel Bessa, talentuoso fantasista che, vista la stagione di Sneijder e i malanni di Alvarez, potrebbe tornare utile per dare un po’ più di qualità alla manovra nerazzurra. Anche il capitano della Primavera, Andrea Romanò, ha fatto vedere ottime cose, e la sua duttilità potrebbe essere un elemento prezioso da sfruttare. Anche in avanti, non è da sottovalutare l’operato di Samuele Longo, centravanti di Valdobbiadene classe ’92 con il vizio del gol. Proprio quest’ultimo, nel match decisivo contro il Marsiglia che ha portato l’Inter in finale della Next Generation Series, Longo si è anche sacrificato sull’esterno per favorire gli schemi di Stramaccioni, invito che qualcuno ultimamente in prima squadra ha preferito declinare.
Questi sono solo alcuni dei gioielli della Primavera nerazzurra. Molti altri stanno pian piano spiccando il volo e a breve sentiremo presto parlare anche di loro. Bianchetti, Alborno e Mbaye, tra tutti, sembrano essere quelli con una marcia in più. In un’annata così, piuttosto che vedere ancora gente chilometrata e in alcuni casi appagata, sarebbe bello ammirare qualcuno di questi ragazzi che, pur di vestire la maglia nerazzurra in Serie A, si mangerebbe l’erba.