Moratti non molla la pista Bielsa

Io all’Inter? È una situazione ipotetica ed in questi anni ho imparato che è meglio non fare dichiarazioni su cose non certe”. Ecco le parole di Marcelo Bielsa alla vigilia dell’importantissimo quarto di finale di Europa League vinto per 4-2 dal suo Athletic Bilbao in casa dello Schalke 04. Abituato a reggere forti pressioni e a gestire situazioni difficili, El Loco ha “dribblato” la domanda con la calma dei grandi, sapendo che la sua risposta avrebbe potuto minare l’armonia e la concentrazione di una compagine che si apprestava a vivere la trasferta di Gelsenkirchen come un momento storico, difficilmente ripetibile.

Il tecnico argentino si è sempre fatto amare da tifosi e giocatori, ma riuscire nell’impresa di entrare nel cuore di un ambiente ostico come quello basco è paragonabile a un miracolo. Coraggioso, geniale e carismatico, ecco tre aggettivi con cui descrivere il mister di Rosario. Ex difensore centrale ritiratosi a soli 25 anni per intraprendere la carriera di allenatore, ha ottenuto in carriera successi importanti come i tre campionati vinti in patria rispettivamente con il Newell’s Boys (2) e con il Vélez e soprattutto il trionfo all’Olimpiade di Atene nel 2004 con l’Albiceleste, dalla cui guida si dimise poi a sorpresa lasciando il posto a José Pekerman.

Considerato un mito vivente del calcio sudamericano, Bielsa ha lasciato straordinari ricordi anche in Cile, condotto al Mondiale del 2010 e lasciato l’anno successivo a Claudio Borghi a causa di screzi con la nuova dirigenza federale. È stato il mentore e ha ispirato giocatori come Sensini, Batistuta e soprattutto Javier Zanetti, che lo considera il migliore tecnico avuto in carriera. Il suo cavallo di battaglia è il 3-3-1-3, modulo difficile da assimilare, ma che, se ben compreso, diventa indubbiamente devastante per qualunque avversario.

Se l’entourage di corso Vittorio Emanuele dovesse decidere di non confermare Stramaccioni e a dirottare le sue attenzioni sullo “stregone” argentino, dovrebbe sicuramente intervenire sul mercato con almeno 4 innesti, ma si troverebbe in rosa campioni che l’ex ct saprebbe motivare in quanto vitali per il suo credo tattico. I quattro giocatori da acquistare sarebbero: un grande difensore in grado di garantire affidabilità al reparto arretrato, un regista arretrato “alla Pirlo”, un centrocampista duttile come Isla (lanciato ad alti livelli proprio da Bielsa) ed un’ala come Rodrigo Palacio, che possa regalare corsa, imprevedibilità, assist e gol.

Con El Loco si rivitalizzerebbero inoltre elementi del calibro di Sneijder, Milito e Pazzini, il primo perché risulterebbe il tassello capace di cambiare i ritmi del match con il suo genio e le accelerazioni che tutti conoscono e gli altri due perché a turno si contenderebbero il posto di finalizzatore, senza dover tornare a coprire, logorandosi e perdendo la lucidità necessaria a segnare. Questo è Marcelo Bielsa, prendere o lasciare… Massimo Moratti è avvisato.

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