Domani, alle ore 20.45, l’Inter affronterà l’Udinese allo stadio “Friuli”, nella gara valida per la 33^giornata di serie A.
In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Stramaccioni nella consueta conferenza della vigilia.
L’Udinese in casa ha fatto 37 punti sui 51 disponibili e ha perso solo contro il Milan…
“E’ innegabile il valore dell’Udinese in assoluto. Ovviamente la classifica dei bianconeri è stata costruita soprattutto tra le mura amiche. Sarà una partita difficile ma lo sapevamo”.
Com’è il tuo rapporto con Moratti? Esiste qualche patto tra di voi?
“Il patto c’è ed è arrivato dopo la prima ora e mezza di chiacchierata. Il Presidente mi ha detto: ‘Mister, devi vincere!’, è un patto banale ma è una clausola inserita tacitamente nei contratti di tutti gli allenatori”.
Quanto perdete con l’assenza di Samuel?
“Walter è un giocatore importantissimo per l’Inter ed è uno dei difensori più forti al mondo in assoluto. Già mercoledì, però, abbiamo trovato un equilibrio senza di lui. E’ un’assenza importante ma cercheremo comunque di fare bene”.
Come stanno Ranocchia e Juan?
“Sono due situazioni diverse. Andrea è già una certezza, un giocatore importante. Lo ha dimostrato anche nella partita contro il Cagliari. Juan è un giovane molto interessante e si sta allenando con impegno. L’ho già avuto con me in Primavera e ha giocato molto bene. Si farà trovare pronto quando verrà chiamato in causa”.
Come valuti la stagione di Milito? Cercherai una soluzione per farlo giocare con Pazzini?
“Diego è in un momento fantastico, il suo valore non lo scopro certo io. Sta dando risposte a suon di gol. Anche Giampaolo è un grande centravanti ed è importante per noi. Non è un caso che la rete del 2-1 sia arrivata con lui in campo. E’ un professionista incredibile e dà il massimo anche quando entra a partita in corso”.
Sneijder e Maicon a che punto sono?
“Hanno tanta voglia di rientrare in gruppo e il dott.Combi li sta seguendo da vicino. Sono due giocatori importantissimi e li aspettiamo a braccia aperte”.
Con l’Udinese vedremo un’Inter più attendista, viste le caratteristiche degli avversari?
“L’identità della squadra va mantenuta in tutte le partite. Poi, ovviamente, ci sono i discorsi relativi alla singola partita. L’Udinese ha caratteristiche che potrebbero farci molto male e dobbiamo stare attenti, ma senza snaturare la nostra idea di calcio. Dovremo creare un mix tra la voglia di mantenere le nostre idee e la necessità di contenere i loro punti di forza”.
Quali sono le cose da migliorare per sperare nel terzo posto?
“Non credo esistano particolari ricette. Stiamo migliorando progressivamente e i difetti li teniamo per noi. La strada è quella del lavoro, perchè sappiamo dove dobbiamo crescere”.
Con il tuo arrivo sulla panchina dell’Inter, tutti si aspettavano l’innesto di alcuni giovani della Primavera in prima squadra. Se non l’hai fatto neanche tu, vuol dire che è un azzardo troppo grande?
“L’ho detto spesso, anche prima di arrivare qui. Il salto dalla Primavera alla prima squadra è un salto importante, che non tutti possono fare. Per come è strutturato il calcio italiano non è facile affermarsi in Serie A, anche per chi ha fatto cose importanti nel settore giovanile. I giocatori che riescono a farlo sono delle eccezioni che confermano la regola. L’Inter ha tanti giovani interessanti in prima squadra e stiamo lavorando su quelli. Ad esempio, si parla tanto di Destro ma Obi ha la stessa età e sta facendo grandi cose. Il Presidente mi ha chiesto di vincere e di portare la squadra in Europa, quindi sono chiamato a mettere in campo la formazione migliore e posso guardare la carta d’identità solo a parità di valore tecnico”.
Per colmare questa distanza, non sarebbe il caso di creare un campionato con le formazioni B, come in altri paesi?
“Questa è una tematica d’attualità e in Italia se ne sta discutendo. Sicuramente una categoria intermedia tra campionato Primavera e Serie A sarebbe un vantaggio per i giovani”.
Sei stato uno degli artefici della rinascita di Zarate. Ieri Moratti ha detto che non è da escludere il riscatto…
“Il Presidente è intelligente e guarda quello che accade in campo. Mauro sa bene che, se gioca ai suoi livelli, è un calciatore da Inter. Finora non si è espresso ma se cresce ancora è normale che la società prenda in considerazione la cosa”.
Sempre Moratti ha detto che per allenare l’Inter bisogna essere un po’ pazzi…
“Ha detto proprio così? Preferirei imprevedibile o geniale (sorride, ndr). E’ vero che allenare l’Inter con il mio percorso è un po’ da incoscienti e forse Moratti ha visto questa incoscienza in me”.
Visto quello che ti ha detto il Presidente, per te vincere vorrebbe dire restare all’Inter?
“Le parole del Presidente erano riferite genericamente al futuro. E’ normale che un allenatore debba vincere, soprattutto quando allena l’Inter. Vincere tutte le gare da qui alla fine è un sogno ma in questo momento sto pensando a Udinese-Inter, poi vedremo. Preferisco tenere un profilo basso”.
Forlan verrà ripescato?
“Non è mai stato abbandonato. Ho sempre detto che Sneijder, Forlan, Zarate e Alvarez sono i giocatori più adatti per giocare alle spalle della nostra punta centrale. Mercoledì ho scelto di giocare con Ricky e Mauro, ma non è stata una bocciatura per Diego”.
Al di là della voglia di mantenere la propria identità, potrebbero esserci delle sorprese nella formazione di domani?
“Beh, se è una sorpresa non posso dirvela (sorride, ndr). Sappiamo che l’Udinese può metterci in difficoltà. Potrebbero esserci dei cambiamenti ma voglio vedere un’Inter propositiva”.
Guardando il calendario, l’Inter ha ancora tanti scontri diretti da giocare. Può essere un vantaggio?
“Personalmente preferisco essere artefice del mio destino. Se davanti a noi nessuno sbaglia, noi siamo fuori. Quindi meglio giocarsela direttamente. Poi in uno scontro diretto accettiamo serenamente il responso del campo. E’ vero che certe partite hanno un coefficiente di difficoltà più alto, ma preferisco giocarmela così piuttosto che aspettare i risultati degli altri”.
La partita tra Roma e Udinese ti ha dato qualche spunto per capire come affrontare la squadra di Guidolin?
“Sicuramente sì, anche perchè la Roma, per certi aspetti, è simile a noi e mercoledì ha giocato con un modulo vicino al nostro 4-3-3 con Lamela e Osvaldo che partivano larghi. Poi ogni partita fa storia a sè, però ci sono spunti interessanti”.
La Roma è la più in forma delle rivali per il terzo posto?
“E’ una bella domanda perchè se me l’avessi chiesto martedì la risposta sarebbe stata diversa. E’ un campionato equilibrato ed è difficile dare una risposta. Sicuramente la Roma, quando riesce a esprimere il suo calcio, fa grandi cose. Però questo succede anche alle altre squadre”.
Come vedresti un possibile ritorno di Leonardo all’Inter?
“Ha fatto benissimo qui e ha un valore tecnico enorme. Può fare benissimo ovunque. Dal mio punto di vista, però, è una problematica lontana”.