Fiorentina-Inter 0-0, le pagelle

Julio Cesar 7 – Fallo da rigore su Lazzari evitabile, vista la posizione defilata del viola. Si rifà con gli interessi parando il rigore di Ljaijc.

Maicon 6.5 – Non fa mai mancare la sua spinta sulla destra, che risulta il binario più propositivo e pericoloso dell’Inter; buona intesa con Alvarez.

Lucio 6 – Porta a casa la pagnotta tra buoni interventi sull’uomo e qualche errore di posizionamento; su uno di questi viene graziato dall’assistente che ferma Cerci, in gioco, lanciato a rete.

Chivu 5 – Rispetto al compagno di reparto brasiliano va in difficoltà anche negli uno contro uno. Cerci, dopo un campionato inguardabile, oggi sembrava Cristiano Ronaldo con la parrucca… Chivu gli deve una cena.

Ranocchia s.v. – Solidarietà al ragazzo, ridotto ormai a quarta alternativa nel ruolo.

Zanetti 6 – Esce nell’intervallo per un problema muscolare dopo aver timbrato il cartellino a modo suo nei primi 45 minuti.

Nagatomo 6 – Bravo a entrare subito in partita, sfiora il gol nel finale.

Poli 6 – Lo schieramento tattico, l’enorme distanza tra i reparti e l’inferiorità numerica costante contro i tre interni della Fiorentina sono tre condizioni ingestibili anche per un maratoneta. Ha il merito di tenere botta e di resistere 90 minuti.

Cambiasso 5 – Stesso discorso di Poli, diversa gamba, diversa carta d’identità. Improponibile in un assetto del genere.

Alvarez 6.5 – Primi venti minuti notevoli, poi si addormenta per un’ora per risvegliarsi nel finale con qualche buon numero. Il talento c’è, la continuità non ancora.

Forlan 4 – Perchè Strama, perchè?

Sneijder 5  – Ha 3 minuti nelle gambe, ne gioca 30, male.

Zarate 5 – Probabilmente è ancora in campo a correre da solo palla al piede convergendo verso il centro…

Milito 6 – Sta bene ma è costretto a dialogare con dei dislessici del calcio.

Stramaccioni 5 – Sfugge il senso di questo 4-2-4 disteso su 80 metri di campo. L’ossessione Forlan sta cominciando a far danni; meno esperimenti, più pragmatismo e un grazie a Julio Cesar che gli evita la prima sconfitta.

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