Domenica sera all’Olimpico l’Inter affronterà una Lazio all’ultima fatica di una stagione travagliata per via dei tanti problemi fisici ma anche dei continui dissidi interni all’ambiente tra squadra, società e tifosi.
Il campionato dei biancocelesti inizia subito con un’ottima prestazione a San Siro contro il Milan: un 2-2 beffardo dopo che la squadra di Reja si era portata sullo 0-2 ad inizio partita. La domenica successiva presenta il primo impegno casalingo, contro il Genoa. Le polemiche per l’inopinata sconfitta per le reti di Palacio e Kucka in risposta al vantaggio di Sculli, portano Reja a presentare le dimissioni al presidente Lotito. I giocatori, però, riescono a convincere il tecnico friulano a restare e da quel momento la formazione biancoceleste inanella nove risultati utili consecutivi (sei vittorie e tre pareggi, ndr) fino allo scontro diretto del 26 novembre contro la Juventus che all’Olimpico passa grazie ad una rete di Pepe in apertura di gara dopo novanta minuti equilibrati nei quali probabilmente gli uomini di Reja avrebbero meritato il pareggio.
La Lazio si rialza in fretta superando Novara e Lecce e pareggiando negli ultimi due impegni del 2011 contro Udinese e Chievo. Il 2012 si apre con la sconfitta shock a Siena (4-0, ndr) e prosegue tra alti e bassi fino al pesante tonfo a Palermo di metà febbraio dovuto principalmente ad una formazione estremamente rimaneggiata per via degli infortuni. Reja alla vigilia del ritorno dei sedicesimi di Europa League a Madrid contro l’Atletico, che sancirà l’eliminazione dei biancocelesti, presenta nuovamente le dimissioni ma anche in questa circostanza la società, spalleggiata dai giocatori, riesce a far rientrare l’emergenza.
Due vittorie consecutive all’Olimpico controla Fiorentina e soprattutto nel Derby contro la Roma sembrano riportare il sereno a Formello. La Lazio dopo 26 giornate è terza in classifica con 48 punti non distante da Milan e Juventus (rispettivamente sei e tre punti, ndr). Proprio quando le cose sembrano mettersi per il meglio la Lazio crolla sotto il peso dei continui infortuni che culminano, alla vigilia della partita col Cagliari del 25 marzo, con lo stiramento del protagonista della stagione laziale, Miroslav Klose.
Da quella 26^giornata si sono disputate 11 partite e la Lazio è riuscita a racimolare soltanto 11 punti vedendosi sopravanzare in classifica dall’Udinese e ritrovandosi ad un solo punto Napoli ed Inter che dopo la vittoria nel Derby erano distanziate di 5 e 12 lunghezze. Grazie alla vittoria di domenica scorsa a Bergamo la squadra ha conquistato aritmeticamente un posto per la prossima Europa League e conserva qualche piccola chance di terzo posto ma dovrà vincere contro i nerazzurri e sperare in una sconfitta dell’Udinese a Catania.
Entrando nell’analisi tattica della squadra biancoceleste balza immediatamente all’occhio il fatto che durante l’anno Reja abbia dovuto fare spesso di necessità virtù. Se nella prima parte di stagione la proposta offensiva biancoceleste si è basata pressoché sempre sulla presenza di due attaccanti (Klose e Cissè, ndr) in un compatto 4-3-1-2, dopo il mercato invernale con la cessione di Cissè, visti i persistenti problemi di Rocchi e Kozak e successivamente anche di Klose, Reja è stato costretto ad abbandonare la formula a due punte optando per un modulo caratterizzato da un solo terminale offensivo con alle spalle due/tre mezzepunte con l’alternanza dei vari Hernanes, Mauri, Gonzalez, Lulic e Candreva.
Per l’impegno di domenica l’allenatore della Lazio dovrà a fare a meno di due pedine fondamentali come il portiere Marchetti ed il centrale difensivo brasiliano Dias, squalificati dopo la partita contro l’Udinese di due settimane fa. Il tecnico romano però potrà contare sul ritorno a pieno regime sia di Lulic che di Klose mentre saranno da valutare nei prossimi giorni le condizioni di Rocchi, Hernanes e Matuzalem.
Inutile dire che Miroslav Klose sarà il pericolo numero uno per la retroguardia nerazzurra che dovrà anche tenere d’occhio gli inserimenti di Mauri, sempre abile a farsi trovare pronto in zona gol. Le assenze di Marchetti e Dias invece aprono scenari interessanti per il “Principe” Diego Milito e Wesley Sneijder che saranno chiamati a fare la differenza contro una difesa della Lazio che, senza i due squalificati, si è ben comportata contro l’Atalanta ma sulla carta non si presenta di certo imperforabile.