Massimo Moratti in cerca di soci per l’Inter. E’ questa la clamorosa indiscrezione riportata da “Fabbrica Inter”, secondo cui il presidentissimo starebbe meditando, così come il suo alter ego rossonero Berlusconi, di cedere quote della proprietà – possibilmente abbinate a pacchetti in Saras – per immettere nuovi capitali in modo da risollevare la struttura finanziaria interista e tentare di compensare la voce eternamente in rosso in calce al conto economico.
Tuttavia nessuna trattativa è stata finora messa in piedi e non lo sarà finchè non si darà via al progetto di un nuovo stadio, vero crocevia del marketing calcistico del terzo millennio. Si parla dell’interessamento di una cordata indonesiana, ma una nazione in cui Ernesto Paolillo è amato non merita necessariamente fiducia immediata.
Intanto in un maggio fastidiosamente tranquillo per la prima volta da anni si parla già di acquisti e cessioni. Il mercato nerazzurro ha avuto andamenti storicamente concordi col gradimento di Moratti verso l’allenatore: perfetto con Mourinho, ottimo con Leonardo, pessimo con Benitez e Gasperini. La scelta di Stramaccioni è sembrata più forzata dagli ottimi risultati del tecnico romano che realmente voluta. Occhio a non forzare anche le scelte di mercato. Lavezzi ha stipendio, clausola rescissoria e velleità da stella ma non ha il phisique du role del fuoriclasse che può cambiare le sorti di una squadra. Quantomeno non in positivo.
Col ritorno di Coutinho, la fiducia (non troppa, ndr) ispirata da Alvarez e l’eventuale conferma di Sneijder la priorità sarebbe altrove, soprattutto in caso di conferma del modulo che ha lanciato la rimonta quasi portata a termine nel finale di campionato. Urge colmare il buco a centrocampo, che con gli anni è diventato una voragine: un regista dai piedi buoni da affiancare ai riscattandi Poli e Guarin, al miglioratissimo Obi e a un Cambiasso a scartamento ridotto per il suo e per il nostro bene.
E se i nuovi partner non arrivano, pazienza. C’è comunque il modo per risparmiare qualche soldino. Basterebbe cedere Lucio e Forlan, non rinnovare il contratto di Chivu e non riscattare Zarate. Non saranno le rupie indonesiane, ma spesso la costruzione di un capitale parte da qualche manciata di euro.