Anche Pazzini tra i possibili partenti

“Lazio o Napoli? Sono due piazze importanti che piacciono a tutti. E’ naturale”. Queste le prima parole del procuratore Davide Torchia ai microfoni di Sky sul futuro del suo assistito Giampaolo Pazzini.

Pazzini è stimato e si sente importante all’Inter – continua l’agente –. Con serenità e senza problemi vedremo la situazione, deciderà al meglio in base anche a quanto crede la sua famiglia. Ancora vice-Milito? Non è detto. Lui dà sempre il suo apporto alla squadra, poi le gerarchie sono decise di anno in anno dal tecnico”.

Il vento del mercato continua a spirare in casa nerazzurra. Non siamo ancora entrati nella bufera di luglio e agosto, ma i nomi in entrata e in uscita cominciano già a tenere banco in casa nerazzurra. In uscita, quello del “Pazzo” è senza dubbio uno dei più gettonati, sia dal punto di vista del valore tecnico dell’atleta, sia per costo del cartellino, aspetto che può senza dubbio ingolosire la dirigenza.

Il bomber azzurro resterà all’Inter? La risposta è soprattutto tecnica. Con l’arrivo di Lavezzi la punta avrebbe garantiti un numero di palloni giocabili superiore a quanto avvenuto sino a ora. Questo farebbe propendere per la permanenza del “Pazzo” all’Inter. Senza contare che Milito, per limiti d’età e di integrità fisica, non è certo un pilastro su cui fondare il futuro del reparto avanzato.

Al contrario, qualora dovesse giungere un’offerta importante, la sensazione è che i tentennamenti di Moratti non sarebbero poi molti nel propendere per la cessione del toscano, prelevato a gennaio 2011 dalla Sampdoria. Offerta che potrebbe anche essere inserita nella trattativa con il Napoli per portare il “Pocho” Lavezzi a Milano.

Probabile che, al di là di offerte indecenti (che difficilmente arriveranno), molto sia nelle mani di Stramaccioni. E lo scarso impiego del “Pazzo” nel finale di stagione non sembra far pendere l’ago della bilancia verso una permanenza in nerazzurro. Tutto sta nel capire quanto le scelte dell’allenatore siano state dettate dallo stato di forma dell’attaccante e quanto dipendano dal proprio modo di concepire il ruolo di prima punta e la costruzione della manovra.

 

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