Diego Milito, dopo gli anni poco fertili del post-triplete e soprattutto dopo un inizio di campionato non facile, è ritornato il Principe che tutti conoscevamo e a suon di gol ha salvato l’Inter da scenari drammatici. In un’intervista esclusiva concessa alla Gazzetta dello Sport, il fuoriclasse argentino ha fatto un breve excursus sulla sua vita privata, prima di lanciare qualche stoccata in chiave mercato e giurare amore eterno ai colori nerazzurri.
In età adolescenziale Diego aveva provato a distrarsi dal pallone ma il destino lo ha ricondotto sulla via maestra: “Volevo diventare un commercialista. Mi sono iscritto all’università, poi il calcio ha preso il sopravvento. Sono nato con la palla tra le mani e tra i piedi. E ora posso dire che non è andata male. Io e mio fratello Gabriel, abbiamo reso felice papà. Se ho mai sponsorizzato mio fratello a Moratti? No, non mi sarei permesso. Ma mio fratello avrebbe sicuramente fatto bene qui in Italia. Col carattere che ha, sarebbe stato davvero un gran difensore. Purtroppo non giocheremo più insieme“.
Negli ultimi giorni non si parla d’altro e i nomi di Lavezzi e Destro sono arrivati anche all’orecchio di Milito, che fa sapere di essere assolutamente favorevole al loro acquisto: “A me piace giocare con i campioni e Lavezzi lo è. Sarebbe bello. Lui salta l’uomo, è veloce, ha una forza fisica incredibile. Insomma, fa la differenza. Destro? Mi fa piacere. Io l’ho visto quando si allenava con noi ai tempi di Mourinho, si vedeva già allora che era forte. E’ uno da grande squadra“.
Facendo un piccolo tuffo nel passato Milito spende parole importanti per Mourinho e spiega come lo Special One sia stato utile nel farlo diventare il campione che è oggi, così come Bielsa: “Premesso che non ho mai avuto problemi con i tecnici e da tutti ho imparato qualcosa, dico che Mourinho mi ha dato proprio tanto. E’ stato straordinario. Ma vorrei citare anche Bielsa. Ho imparato tanto da lui. Io ero una seconda punta, mi ha fatto diventare una prima punta, ma soprattutto mi ha fatto capire l’importanza del gol. E’ un grande tecnico”.
Ritornando al presente , il Principe sposa pienamente il progetto Stramaccioni e spiega come è nata la nuova “StramaccInter”: “Chiarisco: il nostro spogliatoio non è affatto difficile. E lui ha parlato con i risultati. Dopo la Juve eravamo fuori da tutto, anche dall’Europa League. Si è posto bene e ad alcuni di noi ha chiesto dei consigli. Glieli abbiamo dati. Stagione fallimentare? La stagione è nata male. Troppi cambiamenti in panchina, abbiamo fatto degli errori, perso qualche partita di troppo e, di conseguenza, perso fiducia. C’è stata anche la cessione di Thiago Motta, ma lui voleva andar via“.
A fine intervista, l’ Uefa Club Footballer of the Year 2010 giura amore ai colori nerazzurri e proietta l’Inter verso un nuovo ciclo di vittorie: “Questa maglia la sento addosso, rimarrò all’Inter almeno fino al 2014. Sento questo club dentro. In questi due anni voglio vincere ancora. Poi cosa farò? Tornerò a Buenos Aires. So che farò il corso allenatori. Ma non venderò la casa di San Siro, verrò sempre a trovare i miei amici. Credetemi, qui sto proprio bene. E sono cittadino italiano. Ho ancora la casa piena di salsicce calabresi”.
This post was last modified on 19 Maggio 2012 - 14:22