Per la prima giornata della quattordicesima edizione dei Campionati Europei di calcio, oggi si sono affrontate Polonia-Grecia e Russia-Repubblica Ceca.
Alle 18, in un “National Stadium Warsaw” gremito ed estasiato per la cerimonia di apertura, gli uomini di Franciszek Smuda sono scesi in campo con un 4-2-3-1, che vedeva in Błaszczykowski, Piszczek e Lewandowski le sue punte di diamante, nonché i protagonisti del fantastico double conquistato quest’anno dal Borussia Dortmund; mente i campioni d’Europa del 2004 sono stati schierati con un 4-3-3 (molto vicino ad un 4-5-1) che poneva in Samaras e capitan Karagounis le sue speranze.
Partono forte i biancorossi, proprio con i beniamini del “Westfalenstadion” che imperversano sulle fasce e mettono in grossa difficoltà la compagine di Fernando Santos. Dopo una grossa occasione fallita, al 17’ Piszczek sfugge sulla destra e mette una palla sulla testa di Lewandowski che non può sbagliare. Sembra l’inizio di una festa per i padroni di casa, quando al 37’ è addirittura il difensore Perquis a sbagliare un rigore in movimento che avrebbe determinato un raddoppio decisivo e meritato. Passano 5 minuti e si assiste ad un abbaglio clamoroso, quando l’arbitro s’inventa un fallo di Sokratis Papastathopulos che costa all’ex milanista l’espulsione per doppia ammonizione. Sotto di una rete e in inferiorità numerica, “La nave pirata” va negli spogliatoi ferita anche per la mancata assegnazione di un penalty allo scadere dei primi 45 minuti.
Nel secondo tempo si assiste ad una metamorfosi della gara, grazie anche all’entrata in campo di Salpingidis, il quale prima realizza al 50’ la rete dell’1 a 1 e poi si guadagna 15 minuti dopo un calcio di rigore, determinando anche l’espulsione del disastroso Szczesny. Sul dischetto va Karagounis, ma l’ex nerazzurro si fa ipnotizzare dal neoentrato portiere polacco Tyton. Dopo questo episodio accade ben poco e la partita finisce 1 a 1, deludendo le aspettative del pubblico di casa e premiando una coraggiosa Grecia.
Ben altro spettacolo è stato offerto alle 20 e 45 allo “Stadion Miejski” nella partita fra Russia e Repubblica Ceca. Schierata con un 4-3-1-2, la nazionale guidata da Dirk Advocaat ha dominato il primo tempo, andando già al 23’ sul 2 a 0 grazie ai centri di Dzagoev e Shirokov, quest’ultimo imbeccato da una verticalizzazione di uno strepitoso Arshavin. Nel secondo tempo reagisce la formazione di Bilek, accorciando le distanze con Pilar e sfiorando il pareggio prima con un gran tiro al volo di Selassie ed poi con una rasoiata di Rosicky. Ma si tratta di un fuoco di paglia, perché, qualche minuto dopo, i giustizieri dell’Italia calano il poker ancora con Dzagoev e con il neoentrato Pavlyuchenko.
In virtù di questo roboante 4 a 1, la Russia comanda il girone A salendo a 3 punti, seguita da Polonia e Grecia (ferme a 1) e dal fanalino di coda Repubblica Ceca, che resta a quota 0.