Euro 2012, Girone A: Repubblica Ceca e Grecia ai quarti, shock Russia

Alle 20 e 45, per la terza e ultima giornata del girone A, si sono giocate in contemporanea Repubblica Ceca–Polonia e Grecia-Russia.

Presso il Municipal Stadium di Wroclaw, i biancorossi sono scesi in campo con un 4-2-3-1 che ha visto il trio Blaszczykowski-Murawski-Obraniak dietro il centravanti Lewandowski, rispondendo al modulo speculare dei cechi, impreziosito dal centravanti Baros, dalla mezzapunta Pilar e dai terzini Selassie e Limbersky.

Di contro, al National Stadium di Varsavia, i campioni d’Europa del 2004 si sono opposti con un 4-3-3 alla terribile compagine di Advocaat, proponendo Karagounis, Salpingidis, Samaras e Gekas come risposta all’albero di Natale schierato dal tecnico olandese (con Dzagoev ed Arshavin al servizio di Kerzhakov).

Le uniche azioni degne di nota per il primo tempo del match della Polonia sono determinate da due conclusioni scagliate da fuori area fra il 15’ ed il 21’ da Polanski e Boenisch, a cui hanno risposto gli ospiti con Pilar, imprendibile anche per Piszczek, grande protagonista della storica annata del Borussia Dortmund.

Finisce sullo 0 a 0 una prima frazione che è stata scossa solo dalla notizia della rete greca realizzata dall’ex nerazzurro Karagounis, bravo a punire una Russia che aveva completamente dominato il match con 13 tiri contro i 2 della “Nave Pirata”.

La ripresa inizia diversamente, con i ragazzi di Bilek che attaccano sulle corsie esterne e creano subito pericoli a Lewandowski e compagni, prima con una conclusione di Limbersky andata di poco fuori e poi con un miracolo di Tyton sul colpo di testa ravvicinato di Sivok. Ma il gol è nell’aria ed infatti arriva puntuale al 71’, grazie ad una splendida azione di contropiede iniziata da Hubschman, straordinario a recuperare palla e lanciare Baros, che, d’esperienza, attrae i difensori su di sé e favorisce l’inserimento di Jiracek, bravo a rientrare sul destro e a battere l’estremo difensore polacco.

La rete della Česká taglia le già deboli gambe della nazionale di casa, che non riesce a creare più alcun pericolo (a parte un destro al 92’ di Lewandowski salvato sulla linea di porta) e si piazza ultima a quota 2 in un girone certamente non proibitivo, passato proprio da Repubblica Ceca e Grecia rispettivamente con 6 e 4 punti.

Sorpresa amara per la Russia, apparsa ancora troppa immatura ed incapace di reggere forti pressioni, e che, in virtù di quest’ultimo scontro diretto, esce dal torneo nonostante la condivisione del secondo posto con gli “eroi” di Fernando Santos, che affronteranno nei quarti di finale la Germania.

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