Cosa insegue l’Inter sul mercato? “L’Inter è piena di idee, quelle non mancano, manca magari il supporto per le idee, ma avendone tante, se la prima idea non è percorribile, proviamo ad attuare la seconda, poi la terza. Quest’anno dobbiamo fare delle scelte che possono pesare dal punto di vista economico e che possano portare frutti nel giro di qualche stagione. In confronto alle più grandi società d’Europa come le spagnole il City, lo United e il Chelsea, abbiamo gli stessi costi ma di fatto la metà dei ricavi. Quindi dobbiamo fare scelte anche dolorose, ma necessarie, perché questi costi non sono più sostenibili. Negli altri Paesi ci sono club che fanno i soldi grazie a uffici che fanno denunce contro le contraffazioni. Siamo molto distanti da certe logiche. Una società italiana, Juventus a parte, come patrimonio ha soltanto i calciatori, il che è aleatorio perché varia a seconda dei risultati sportivi”.
Lucas può arrivare? “L’Inter è nella condizione secondo cui fare delle spese per giocatori che valgono 15-20 miloni di euro ci deve far pensare. Vale anche per Lucas del San Paolo. Capisco che sia difficile far metabolizzare certe nuove dinamiche ai tifosi“. Pazzini invece potrebbe partire: “Per Giampaolo come per altri, ci fa piacere che i nostri giocatori siano apprezzati, è uno dei giocatori con cui parleremo per valutare la singola posizione“.
Il presidente del Palermo ha quasi annunciato Silvestre all’Inter: “Apprezzo l’ottimismo di Zamparini, ma per Silvestre l’operazione non è fatta al 99%. Prima dobbiamo sistemare altrove giocatori che hanno voglia di cambiare squadra perché non troverebbero spazio da noi”. Un messaggio per i tifosi dell’Inter? “L’Inter non vuole nascondersi. Il nostro sforzo sul mercato è per dare ai nostri tifosi una squadra competitiva. Questo è il nostro obiettivo da perseguire entro fine agosto”.
In chiusura una battuta anche sul mercato in generale: “Non credo che gli Europei possano far ritardare le operazioni di mercato, soprattutto perché i giocatori che partecipano sono comunque noti per gli addetti ai lavori. I ritardi sono causati da questioni economiche. L’Italia ha perso dei treni importanti, ad esempio quello degli impianti di proprietà. Ora facciamo i conti coi soldi“.
This post was last modified on 22 Giugno 2012 - 16:41