E’ stato uno dei pochi bagliori di luce in una stagione complessivamente disastrosa per l’Inter e i suoi tifosi. Diego Milito, che ha appena compiuto 33 anni, ha riscattato alla grande l’annata post-Triplete che lo aveva visto in appannamento e, per molti, sulla via del tramonto. Invece, il Principe, da grande campione qual è, ha saputo essere decisivo anche in un anno in cui i palloni dalle sue parti sono arrivati con il contagocce e il rendimento della squadra non lo ha agevolato.
41 presenze complessive condite da ben 26 gol tra campionato, Champions League e Tim Cup: una macchina praticamente infallibile soprattutto da gennaio in avanti. Infatti Milito, nella prima parte della stagione, sembrava essere ancora quello dei gol sbagliati sotto-porta del 2010/2011. Un campione scarico, con la pancia gonfia di premi e un conto in banca ancor più ricco dopo la Champions vinta nel 2010 da protagonista.
Già il 21 dicembre 2011, in occasione della gara casalinga contro il Lecce vinta per 4-1, si iniziano ad intravedere sprazzi del vecchio Milito, quel principe dagli occhi di ghiaccio che non perdona mai. Dopo la pausa natalizia, Diego riprende a mietere vittime il 7 gennaio mettendo a segno una doppietta nel 5-0 che schianta il Parma a San Siro. Una settimana più tardi, il 15 gennaio, il campionato offre il derby della Madonnina. In queste occasioni, certi campioni, non steccano mai l’appuntamento. L’Inter stende il Milan con un cinico 1-0 firmato Milito, rapace nello sfruttare un’ingenuità di Abate.
Da qui in poi, Milito tornerà ad essere quel rullo compressore che i tifosi interisti hanno imparato ad amare soprattutto nella prima stagione a Milano. Il primo febbraio serve il poker al Palermo, mentre il primo aprile col Genoa e il 6 maggio contro il Milan, realizza due triplette che rimarranno nella storia, soprattutto quella nella stracittadina. Ancora una volta, il castiga-diavolo, porta il nome di Diego Milito. Con quest’ultima tripletta, raggiungendo 50 gol in campionato supera Ronaldo nella classifica dei bomber interisti.
Il 13 maggio, in occasione della partita persa per 3-1 contro la Lazio, chiude la stagione con l’ennesimo gol, salendo a quota 24 (8 su rigore), addirittura due reti in più rispetto al campionato 2009-2010, nel quale era stato devastante. Nella prossima Inter di Stramaccioni, i suoi occhi di ghiaccio continueranno a guidare l’attacco nerazzurro.