Un bilancio, guardando al futuro, ma ripensando anche alle cose più importanti che gli sono successe da quando è arrivato sulla panchina dell’Inter: “L’ho già detto, ciò che mi ha dato più soddisfazione è aver ricevuto la fiducia da parte del presidente. Nel calcio italiano, la mediaticità è importante, secondo me l’allenatore è il primo che deve metterci la faccia e io sono così anche nella vita”.
“L’idea di un’Inter di Strama? Certamente mi piace, anche se aumenta la responsabilità e fa crescere la pressione. Ma, per chi fa questo mestiere, arrivare qui è un sogno. Ho sempre detto che bisogna lavorare con umiltà, io provo a mettere in campo quello che so fare, quello che è il mio DNA calcistico e credo sia questo che ha indotto il presidente a scegliermi per la panchina dell’Inter”.
“Non amo essere protagonista delle vittorie, io indico la direzione, metto in atto le mie idee, ma sul campo scendono i ragazzi e i riflettori sono per loro. Il gruppo è compatto, sono contento che mi segua, io sono sempre stato me stesso, lo rimarrò e anche in questi primi giorni i ragazzi hanno capito che cosa intendo quando parlo di motivazione da Inter. Abbiamo una buona base, mi ritengo fortunato, ma adesso bocche cucite, nessuna promessa e tanto lavoro“.
Viene poi chiesto all’allenatore nerazzurro perchè, in un momento di mercato così difficile, abbia ritenuto completamente incedibile un giocatore come Sneijder anche davanti a un’offerta importante: “In conferenza ho citato Wesley perchè credo che in questo momento sia il giocatore dell’Inter che ha la maggiore quotazione di mercato e fa capire come nessuno sia intoccabile nel calcio di oggi. Sono stato subito raggiunto da sue telefonate preoccupate, ma gli ho ribadito che lui è il mio numero 10 e che non si tocca“.
In chiusura si parla del rapporto con il presidente Moratti: “Sarò banale, ma a me tocca e mi dà tanta forza anche quando mi chiama e mi dice bravo, continua così“.
Fonte: inter.it
This post was last modified on 8 Luglio 2012 - 01:38