Stiamo parlando di Ibrahima Mbaye, uno dei talenti più puri della cantera nerazzurra, scoperto da Josè Mourinho e lanciato da Andrea Stramaccioni, che sembra intenzionato a introdurlo fin da subito in prima squadra.
In attesa di vederlo esordire con la maglia della Beneamata, il procuratore del difensore senegalese, Beppe Accardi, è intervenuto ai microfoni di Calciomercato.com per svelarci qualche segreto in più sul suo assistito.
Ecco le sue parole:
“Preciso subito che non mi considero solo il suo procuratore, ma una sorta di padre. Ibrahima è un ragazzo d’oro, un figlio per me”.
Un figlio che gioca molto bene a pallone…
“Sì, ma le qualità in campo a volte non bastano. Se non hai umiltà e testa, non arriverai mai a essere un campione. La sua vera forza è proprio nel carattere, nella modestia e nel rispetto per i più grandi di lui . Per dire, l’anno scorso quando ha dovuto scegliere il numero in prima squadra ha optato per il 33: un omaggio a Facchetti, perché il 3 è intoccabile”.
Per questo l’Inter considera Mbaye un pilastro per il futuro?
“Proprio così. Basta pensare che il Palermo ha cercato in tutti i modi di inserirlo nella trattativa Silvestre, ma i nerazzurri si sono opposti sino alla fine. E hanno rifiutato altre offerte di prestito da club di A e B: lui non si muove da Milano”.
Significa che giocherà molto con Stramaccioni?
“Andiamoci piano. Mbaye è umile, lo ripeto. Ed è un classe 1994. Se in prima squadra non ci sarà subito spazio, tornerà in Primavera senza problemi. Poi ok, io credo che abbia tutte le qualità per fare benissimo. Ma con calma…”.
Il suo contratto è in scadenza 2013: si parla già di rinnovo?
“C’è già un accordo tra il giocatore e il club. Ibrahima non ha voluto neanche sapere le cifre, non è una questione di soldi. Ha praticamente accettato in bianco: per lui l’unica cosa importante ora è sentire la fiducia dell’Inter. Poi se dimostrerà sul campo tutto quello che di buono si dice di lui, ne riparleremo tra qualche anno”.
This post was last modified on 18 Ottobre 2013 - 13:11