Per un terzino brasiliano adattarsi alle dinamiche del calcio italiano non è mai facile. Dopo 6 mesi complicati in nerazzurro, però, Jonathan Cicero Moreira è riuscito a prendere le misure alla Serie A grazie a una buona seconda parte di stagione a Parma.
Nel 3-5-2 di Donadoni, l’ex di Santos e Cruzeiro ha trovato la sua dimensione, potendo mettere in evidenza le sue qualità offensive e mascherando le importanti lacune in fase di contenimento. Proprio per queste sue caratteristiche, Stramaccioni sembra vederlo più come un’alternativa per il centrocampo che come erede di Maicon (da esterno in una linea difensiva a quattro).
Ma chissà che, lavorando duramente sulla fase di non possesso, l’esterno classe 1986 non possa stupire tutti trasformandosi in un perfetto interprete (all’italiana) del ruolo. Di questo, e di tanto altro, ha parlato Jonathan nell’intervista concessa in esclusiva ai microfoni di Inter Channel.
Ecco le sue parole:
Quanto sono stati importanti per te i sei mesi trascorsi a Parma?
“Sono stati molto importanti perchè ho avuto la possibilità di giocare e di prendere fiducia. Con l’Inter avevo disputato solo sei partite, ma al Parma ho fatto bene. Devo ringraziare Donadoni perchè mi ha dato lo spazio di cui avevo bisogno. Ora sono tornato qui e mi aspetto di fare bene questo precampionato per restare nell’Inter. So che fino al 31 agosto tutto può succedere, ma sono felice qui e mi piacerebbe rimanere. Vedremo cosa decideranno allenatore e società. Io lavoro per convincerli”.
Quali sono le difficoltà del campionato italiano rispetto a quello brasiliano?
“Sono due modi differenti di intendere il calcio. Qui pressano tutti e ogni elemento della squadra deve faticare. In Brasile gli attaccanti pensano solo a segnare e i centrocampisti a fare assist. Non ero abituato, giocando da terzino, a essere pressato dagli avversari a inizio azione. Poi, in fase difensiva, bisogna stare attenti ai movimenti degli attaccanti. Era tutto nuovo per me. Ora non posso dire di essere un veterano, ma sicuramente sono migliorato”.
Proprio in questo senso, l’intesa con i compagni diventa fondamentale…
“Certo, ed è importante allenarsi bene tutti i giorni, giocare con continuità per avere la fiducia dei compagni e trovare i meccanismi giusti. Nei primi mesi all’Inter non ci sono riuscito ma a Parma ho dimostrato il mio valore. Adesso voglio far conoscere ai tifosi nerazzurri il nuovo Jonathan”.