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Nel calcio è difficile fare notizia d’estate nel 2012, soprattutto in Italia. In un calciomercato che vivacchia tra rescissioni, prestiti e comproprietà è difficile scovare le “bombe” che un tempo infiammavano gli animi dei tifosi. Ma c’è chi riesce a fare notizia anche “in tempi difficili”. Non con gli acquisti, non con le cessioni, ma con lo stile, quello “stile Milan” millantato a più riprese, ma il cui senso è di talmente difficile comprensione da lasciarci di volta in volta sempre più spiazzati.

Andiamo con ordine. L’ennesimo capitolo della saga “Milan pride” ha inizio poco prima della metà di giugno, quando il Paris Saint-Germain degli sceicchi, Leonardo e Ancelotti (due che di “cose da Milan” dovrebbero intendersene) si lancia all’assalto di Thiago Silva, l’unico fuoriclasse simbolo dei colori rossoneri. Inutile insistere, a Berlusconi e a Galliani non la si fa, il brasiliano non si cede e il 14 giugno il sito del Milan – pochi giorni prima di vantarsi per la sconfitta dell’altra squadra più titolata al mondo a migliaia di chilometri di distanza da Via Turati – ci comunica che “Silvio Berlusconi, il nostro presidente, ha deciso. Thiago Silva resta al Milan! Una decisione importante presa in tempi difficili e di fronte ad una proposta di carattere economico unica nel suo genere. Ma è la decisione di sempre, con l’amore di sempre e l’apertura d’animo di sempre.

Da allora l’amore deve essersi spento e l’animo deve essersi chiuso sempre più. Anche troppo, visto che il Milan ha addirittura rilanciato la posta, includendo nella trattativa anche Ibrahimovic, mercenario desideroso di essere assoldato dalle truppe transalpine, trattato alla stregua di quello che dall’altra parte dell’oceano chiamerebbero “Albatross”, un contratto pesante da sbolognare alla prima occasione. Per non rischiare di rimanere troppo competitivi. O troppo dignitosi.

Stavolta il colpo in stile Milan non è riuscito, Galliani non potrà giustificare la mancanza di acquisti con la vendita di illusioni ai propri tifosi. O continuerà a farlo con “la classe e lo stile del Milan, il carisma di un Club che ama il risultato ma soprattutto il gioco e il comportamento”. Ma stavolta persino i tifosi rossoneri potrebbero riuscire a capire che è solo una presa in giro.

E allora tocca dirlo anche a noi. Grazie “Presidente”. Perché anche in un’estate un po’ così lei sa sempre come farci sorridere. Con classe e stile, ovviamente.

This post was last modified on 14 Luglio 2012 - 17:01

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redazione